La Nuova Sardegna

Olbia

La rivolta di Monte Pino

di Sebastiano Depperu
La rivolta di Monte Pino

I sindaci dell’Alta Gallura pronti a manifestare per la riapertura del tratto viario

20 maggio 2017
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ANTONIO DI GALLURA. Continuano le proteste per la strada di Monte Pino. I lavori sono stati banditi ma, ancora, non c’è stata un’aggiudicazione per l’esecuzione dell’opera. Dall’Alta Gallura (e non solo) si leva un coro di dissensi che, ormai, dura dal 2013. Sono in molti a minacciare di scendere ancora una volta per strada.

È già successo, tempo fa, a Priatu, frazione di Sant’Antonio di Gallura. «Ancora una volta faremo valere il nostro diritto ad avere quella strada – dice il sindaco di Sant’Antonio, Carlo Duilio Viti –, lo faremo con tutti i mezzi a nostra disposizione. Non è possibile che dal 18 novembre del 2013 la strada di Monte Pino sia chiusa. Per noi tutti è un handicap enorme. Comporta sacrifici e spese e la viabilità. Si allunga molto per andare a Olbia o in quelle zone. Ho sentito diversi colleghi sindaci galluresi e sono tutti pronti ad altre proteste se non si trova una soluzione a breve termine». Anche il sindaco di Telti, esprime il suo disappunto: «Sono veramente incredulo che sia necessario tanto tempo per appaltare i lavori per i due ponti crollati. Tutto è lento, non finisce mai. Non si arriva mai ad una conclusione. È passato tanto tempo, troppo. Per l’Alta Gallura quella strada è importante la collega più velocemente con Olbia. L’arteria vecchia e alternativa fa allungare di diversi chilometri. Fa perdere tempo. Tutti ci auspichiamo che si arrivi a delle soluzioni nei tempi brevi».

Intanto, gli anni passano. Ne sono trascorsi tre e mezzo. E la strada “alternativa”, a tratti, non si presenta in condizioni del tutto ottimali. Basti pensare che, qualche mese fa, la neve aveva lasciato un brutto regalo alla provinciale Olbia-Tempio. Buche, anche grandi, aperte poco prima e poco dopo il bivio per Sant'Antonio di Gallura, soprattutto prima delle curve che portano alla frazione di Priatu. E quando si superava Monte Pino la situazione non cambiava e anche qui, per evitare le buche bisogna ancora oggi spostarsi verso il centro della strada. La situazione peggiora a ridosso della zona di Austinacciu. Alcuni disagi sono stati risolti rattoppando qua e là.

«Abbiamo mandato diverse richieste ufficiali per la manutenzione», aggiunge Viti. Da Priatu, hanno continuamente fatto sentire la loro voce: «Siamo isolati, ci sentiamo dimenticati. Per noi quella strada è di vitale importanza. A Sant'Antonio, nel tempo, si sono tenuti incontri alla presenza di cittadini, amministratori e vertici Anas. In attesa di un traguardo che ancora non si vede.

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