La Nuova Sardegna

Olbia

L’Enac vigila sui droni: l’aeroporto è monitorato

di Giandomenico Mele
L’Enac vigila sui droni: l’aeroporto è monitorato

Il Costa Smeralda inserito nella lista dei 18 scali nazionali sotto osservazione L’ultimo caso: un velivolo non autorizzato aveva causato una interferenza

19 maggio 2017
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OLBIA. Sotto osservazione. L’invasione dei droni mette in pericolo l’aeroporto Costa Smeralda di Olbia? Ancora non si parla di allarmi e non esiste una vera emergenza. Però lo scalo di Olbia rientra tra i 18 aeroporti italiani per i quali è stata segnalata una criticità e che sono stati sottoposti a monitoraggio secondo le norme dell’Enac. Tutto per un episodio riferibile all’ottobre del 2015, del quale non si era mai avuta notizia, che riguardò proprio la segnalazione di un drone non autorizzato che causò una interferenza nel traffico dello scalo.

«In accordo con il regolamento sui mezzi aerei a pilotaggio remoto, le operazioni dei droni non possono essere condotte nel volume di spazio aereo Atz dell'aeroporto Costa Smeralda di Olbia, a meno che l'Enac non emetta specifica autorizzazione – spiega l’ente per l’aviazione civile -. Tali misure sono state comunque considerate congrue e non sono state modificate dopo l'episodio avvenuto nell'ottobre 2015 di avvistamento di un drone non autorizzato sulla città di Olbia».

Sotto controllo. In Italia nel 2015 sono stati segnalati 18 episodi su territorio nazionale, avvenuti in prossimità di scali aeroportuali. Olbia si trova in buona compagnia, visto che i casi si sono registrati anche a Milano Malpensa e Linate, Roma Fiumicino, Urbe e Ciampino, ma anche Pisa, Napoli, Torino e Treviso. L’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo, l’organismo che si occupa delle investigazioni in materia di sicurezza sugli scali aerei italiani, ha analizzato le criticità ed emanato le raccomandazioni per migliorare la sicurezza nei cieli, compreso lo spazio aereo sull’aeroporto Costa Smeralda. Non ci sono state conseguenze gravi, fortunatamente, ma la presenza dei droni ha influito sul traffico aereo, provocando disagi.

Sicurezza. La Ansv si è mossa di conseguenza e ha inviato 5 raccomandazioni per la sicurezza con destinatari il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, l’Enac e l’Aero Club d’Italia, per la rispettiva competenza, al fine di porre rimedio ad alcune criticità in materia: raccomandazioni che hanno portato all’introduzione dell’attuale normativa, molto più rigida, per il possesso e l’utilizzo dei mezzi controllati a distanza.

Manovre di volo. Nonostante la regolamentazione restrittiva, nel 2016 i casi di interferenza nelle manovre di volo manned da parte di velivoli unmanned si sono triplicati, arrivando a quota 51 episodi segnalati. Come riferito da un report pubblicato dal quotidiano “La Repubblica” molti degli eventi che vedono protagonisti i droni, «sono occorsi in aree sensibili per l’attività di volo, cioè in prossimità di aeroporti aperti al traffico aereo commerciale o dei rispettivi sentieri di avvicinamento - si legge nel Rapporto informativo 2016 appena pubblicato sul sito dell’Agenzia -. Peraltro anche a quote significative, rappresentando una criticità per la sicurezza delle operazioni aeree degli aeromobili manned». Boom droni. Il caso di Olbia, verificatosi ormai oltre un anno e mezzo fa, mantiene comunque l’area dello scalo sottoposta a rigorosi controlli di sicurezza. Anche perché in città negli ultimi anni si è registrato un vero boom nell’acquisto di quelli che tecnicamente si chiamano Apr, aeromobili a pilotaggio remoto. Nel maggio dell’anno scorso erano comparsi a Olbia i primi corsi per dotarsi del regolare patentino per il pilotaggio per scopi professionali: un corso con esame finale e rilascio dell’attestazione secondo la normativa Enac vigente.

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