La Nuova Sardegna

Olbia

Olbia, rapiscono un 20enne e lo minacciano: "Restituisci la moto"

Giampiero Cocco
Olbia, rapiscono un 20enne e lo minacciano: "Restituisci la moto"

Misterioso episodio notturno dopo una festa nelle campagne di Santa Mariedda, due giovani sono stati arrestati dai carabinieri con pesanti accuse

01 maggio 2017
3 MINUTI DI LETTURA





OLBIA. Bloccano l’auto di un ventenne, lo caricano a forza sulla loro utilitaria e, raggiunta una campagna alla periferia della città, lo costringono a consegnare, dietro pesanti minacce di morte, puntandogli contro una pistola, una moto di grossa cilindrata. Il giovane rapito, accompagnato a casa per la forzata “consegna”, riesce con uno stratagemma a chiamare i carabinieri.

La caccia all’uomo è finita alle prime luci dell’alba dopo il movimentato arresto di uno dei rapitori e la costituzione in caserma del complice. Protagonisti della singolare e ancora misteriosa vicenda sono due olbiesi, il ventiduenne Giuseppe Tuccone, finito in una cella del supercarcere di Bancali, e il suo amico e coetaneo Giuseppe Saba, confinato su disposizione del pm di Tempio agli arresti domiciliari.

I due sono accusati di rapina a mano armata, detenzione illegale di una pistola e sequestro di persona. Teatro iniziale della storia (ancora tutta da scrivere) è la mega festa di compleanno che si è svolta, la notte tra sabato e domenica, nelle campagne di Santa Mariedda, alla periferia estrema della città. Giuseppe Tuccone e il suo amico Giuseppe Saba adocchiano un loro coetaneo (del quale non sono state fornite le generalità, per motivi di sicurezza) e lo seguono non appena lascia la festa, a bordo della sua auto.

Il giovane, ignaro d’essere pedinato, si immette sulla provinciale Olbia-Tempio ma viene fermato dall’auto guidata da Giuseppe Saba, una Fiat Punto. I due occupanti dell’utilitaria scendo e fanno salire a forza il giovane coetaneo, e nel breve tragitto che li porta in aperta campagna lo accusano d’aver fatto scomparire una moto di grossa cilindrata. «O restituisci quella o ci consegni la tua», avrebbero intimato i due al giovane, tirando fuori una pistola che Giuseppe Saba avrebbe impugnato e puntato contro il “rapito”. A questo punto la vittima del rapimento decide di “collaborare” e chiede d’esser accompagnato a casa per prendere la chiavi della sua moto. Ma una volta entrato nell’abitazione riesce a dare l’allarme ai carabinieri e i due improvvisati quanto sprovveduti rapitori si danno alla fuga.

Giuseppe Tucconi viene individuato dai militari della stazione di Loiri Porto San Paolo mentre cerca di recuperare la sua auto, lasciata nel parcheggio di Santa Mariedda, La sua fuga a piedi, alla vista dei militari, tra rovi e macchia mediterranea finisce presto. Il giovane, ammanettato, viene condotto in caserma, in via degli astronauti dove, nella tarda mattina di ieri, si presenta Giuseppe Saba, accompagnato dai suoi legali, gli avvocati Guido Da Tome e Piero Sanna.

Nel corso delle perquisizioni domiciliari viene rinvenuto il calcio di una pistola, probabilmente l’arma utilizzata per minacciare il “rapito”. Giuseppe Tuccone è assistito dai penalisti Paola Puddu e Bruno Cuccu. I due arrestati, compariranno domani davanti al gip per l’udienza di convalida già disposta dal pm di turno, Mario Leo. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

Comune

Sassari, terremoto politico in giunta: fuori l’ex M5S Laura Useri

Le nostre iniziative