La Nuova Sardegna

Olbia

Milioni di velelle sulle spiagge di Vignola

Milioni di velelle sulle spiagge di Vignola

Aglientu, il litorale invaso dalle “barchette di San Pietro”, fenomeno primaverile naturale

01 maggio 2017
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AGLIENTU. Le candide spiagge di Vignola si tingono di blu. E non è la bandiera di riconoscimento internazionale dell’Ambiente (peraltro già insignita) a dare il tocco di colore agli arenili, ma la spiaggiatura di milioni di Velella velella, il plancton che prolifera, in primavera e in autunno, nelle acque temperate o calde come il Mediterraneo. Le barchette di San Pietro, come sono conosciute nel resto d’italia, hanno fatto la comparsa sabato scorso sulla spiaggia grande, su quella dei campeggi e sulle scogliere di Monti Russu. Un fenomeno naturale che si ripete da diversi anni ed interessa quasi tutte le spiagge dell’isola. La velella, organismo animale che vive in colonie di milioni di esemplari e si sposta sulla superficie del mare grazie ad una piccola vela trasparente posizionata sul dorso di colore blu intenso, si nutre di plancton e di uova di pesce e forma sul mare fasce di blu intenso iridescente, tanto da sembrare perdite di sostanze oleose. La loro spiaggiatura è un problema di natura olfattiva – gli organismi in decomposizione puzzano come cadaveri – e di pulizia, ma una volta esaurito il ciclo vitale del loro passaggio non resta alcuna traccia. Per gli ambientalisti la presenza nelle acque delle velelle è sintomo di mare pulito e senza alcun genere di inquinamento. Il loro spiaggiamento è riconducibile a un fenomeno ciclico causato dalle maree e dal vento, dato che vivono a pelo d'acqua e molto spesso, come in questo caso, le onde le portano a riva. Proprio quello che sta accadendo in questo periodo. Infine gli esperti precisano, per sgombrare il campo da voci e informazioni non corrette, che le Barchette di San Pietro non sono pericolose per i bagnanti e le loro tossine, a dispetto delle meduse classiche, sono scarsamente urticanti sull’uomo. L’unico consiglio è quello di non sfregarsi gli occhi dopo aver toccato una velella.(g.p.c.)

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