La Nuova Sardegna

Olbia

Mater Olbia, dubbi sulla data di apertura

di Enrico Gaviano
Mater Olbia, dubbi sulla data di apertura

Il ministro: «Non è stata presentata la richiesta di autorizzazione». L’assessore Arru: «Noi stiamo facendo la nostra parte»

20 aprile 2017
3 MINUTI DI LETTURA





OLBIA. La data di apertura del Mater Olbia resta ancora sconosciuta. Circostanza emersa ieri durante il question time in cui il deputato del Centro democratico Roberto Capelli ha sollecitato la ministra per la salute Beatrice Lorenzin a dare una risposta sul perché l’ospedale è ancora chiuso. L’esponente del governo Gentiloni ha sottolineato che ancora il Qatar non ha presentato alla Regione l’istanza per l’autorizzazione ad aprire la struttura. Sull’argomento è intervenuto anche l’assessore regionale Arru che declina qualsiasi responsabilità e sottolinea i problemi che ha dovuto superare Qfe nel cammino verso l’apertura. Il manager Lucio Rispo invece invita alla tranquillità.

Question time. Capelli ha ricordato che nel 2014 era stato firmato il protocollo d’intesa Governo, Regione, Qatar e che la nuova proprietà subentrata al San Raffaele aveva usufruito la deroga sui posti letto e quella sul tetto della spesa sanitaria, con 55 milioni che pesano sul bilancio della Sardegna. Ma dopo tre anni, ancora non si sa se e quando aprirà l’ospedale. La ministra, a sua volta, ha sottolineato intanto che «la riorganizzazione della rete ospedaliera sarda, necessaria con l’entrata in vigore dei nuovi standard ospedalieri, non è stata ancora completata. Gli uffici del ministero non sono in possesso del quadro definitivo del Mater, ma sappiamo che da gennaio c’è una fitta interlocuzione fra Mater Olbia e Regione per definire gli atti propedeutici all’apertura. Poi la stessa Beatrice Lorenzin fa sapere che «La Regione è ancora in attesa dell’istanza di autorizzazione all’esercizio, completa della necessaria documentazione. Solo dopo gli ulteriori sviluppi della vicenda sarà possibile decidere se concedere una ulteriore deroga».

Capelli si è detto soddisfatto del fatto che sulla vicenda c’è sempre puntato il faro del governo. Ma non manca la stilettata: «I frutti degli investimenti del Qatar, su cui tanto si era speso il governo Renzi, in Sardegna ancora non si vedono, così come non ci sono i posti di lavoro che si sarebbero dovuti creare. Anche la Regione Sardegna non si è attivata adeguatamente in questi 3 anni».

La Regione. L’assessore regionale alla sanità Luigi Arru ha replicato a Capelli. «La Regione ha sempre fatto la sua parte con spirito di collaborazione e nell'interesse della Sardegna. Chi parla di incompiuta nella sanità sarda dimostra scarsa conoscenza della realtà. La Regione ha infatti fatto tutto quello che era nelle sue disponibilità, e in tempi celeri, per arrivare al Protocollo d'intesa. I successivi rallentamenti, per questioni inerenti la proprietà dei terreni e criticità relative al progetto, non coinvolgono responsabilità la Regione: le risposte che dovevamo dare alla Qfe sono arrivate prontamente e nel rispetto dei patti».

Qatar foundation. Il manager di Qfe Lucio Rispo professa tranquillità. «Stiamo lavorando intensamente – sottolinea –. Portando avanti le assunzioni, gli appalti per i vari servizi e i lavori per completare la struttura. Le difficoltà incontrate sui progetti e per la burocrazia le conoscono tutti. Per questo non diamo date di apertura. Ma non posso che ripetere che il nostro interesse primario è avviare l’ospedale d’eccellenza prima possibile».

La Sanità malata

Il buco nero dei medici di famiglia: in Sardegna ci sono 544 sedi vacanti

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative