La Nuova Sardegna

Olbia

Acqua potabile, un sogno scattano nuove ordinanze

Acqua potabile, un sogno scattano nuove ordinanze

Il sindaco ha vietato il consumo alimentare a San Pantaleo e in via Meucci Ancora fuori norma i parametri che riguardano l’alluminio e il manganese

20 aprile 2017
2 MINUTI DI LETTURA





OLBIA. Quella dell’acqua non potabile a Olbia rischia ormai di diventare una telenovela, assai poco gradita ai cittadini. Il sindaco Settimo Nizzi nei giorni scorsi ha firmato due ordinanze di divieto di utilizzo potabile dell’acqua della rete. La prima riguarda la frazione di San Pantaleo, la seconda è riferita invece a via Meucci, di fronte al parco Fausto Noce. Nel caso di San Pantaleo le analisi su un campione d’acqua hanno evidenziato la presenta fuori norma di manganese e alluminio così da non essere idonea per gli usi potabili e per l’incorporazione negli alimenti quando l’acqua rappresenta l’ingrediente principale (minestre, bevande) mentre è consentito l’utilizzo per l’igiene della persona e della casa. Nel caso di via Meucci, dalle analisi sono risultati abnormi i valori che riguardano l’alluminio per i quali sono stati superati i parametri di legge. Anche in questo caso l’acqua non è idonea all’uso potabile e alimentare, cioè quando rappresenta l’alimento principale.

Le nuove ordinanze di non potabilità dell’acqua giungono proprio nel momento in cui in città si è riacceso il dibattito sullo stato di salute del servizio idrico gestito da Abbanoa e sul caro tariffe, dove le alte bollette sono assolutamente indifferenti ai lunghi periodi (l’estate scorsa è stato un calvario e Natale anche peggio) in cui l’acqua erogata dalla rete idrica è stata dichiarata a più riprese non potabile. Polemiche che sono sfociate in proteste collettive da parte dei cittadini anche sostenuti dall’Adiconsum e in azioni politiche da parte del Movimento 5 Stelle che aveva chiesto al sindaco Settimo Nizzi di far sentire la sua voce nei confronti di Abbanoa. Il M5S era anche riuscito a portare l’argomento in consiglio comunale con una mozione, poi però ritirata sotto il peso degli emendamenti presentati dai consiglieri di maggioranza.

In Primo Piano
La sentenza

La Corte Costituzionale cassa le “norme estranee” fra quelle sanitarie che la Regione aveva inserito nella legge di stabilità 2023

Le nostre iniziative