La Nuova Sardegna

Olbia

Gli studenti dialogano sulla pace tra popoli

Gli studenti dialogano sulla pace tra popoli

Al convegno in seminario 200 ragazzi del Dettori: «Aprire il cuore e la mente all’accoglienza»

14 aprile 2017
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TEMPIO. Nelson Mandela, Gandhi, madre Teresa di Calcutta. Le loro parole hanno ispirato il convegno su “Pace, fratellanza e dialogo” che, nell’auditorium del Seminario, ha raccolto quasi duecento studenti del Liceo “Dettori”, la scuola che, grazie alle sue tre insegnanti di religione, ha programmato e organizzato la manifestazione.

Non è stato il classico convegno, perché gli studenti hanno avuto una parte decisiva nel suo svolgimento, non limitandosi a fare da cassa di risonanza per gli interventi dei relatori. I quali sono stati, comunque, ascoltati tutti con interesse. A partire da monsignor Giovanni Pittorru, parroco di San Giuseppe e direttore della Caritas diocesana, che ha sottolineato il valore fondante della relazione sulla quale si costruisce il dialogo e il notevole potenziale che le generazioni più giovani rappresentano per il futuro della comunità nazionale. Tra una citazione di De Gregori e Saint-Exupery, anche Maria Luisa Sari, referente del Sa.sol point di Tempio, ha rimarcato l’importanza della relazione che scaturisce da un ascolto profondo e da una totale accoglienza dell’altro, del suo modo di essere e pensare che si traduce in arricchimento per entrambi.

«Questo modo di dialogare, anche tra culture diverse - è stato detto - costituisce un nuovo modo di relazionarsi che apre la mente e il cuore all’accoglienza e quindi alla fratellanza». Un vero momento di commozione si è vissuto con l’intervento dei due ragazzi disabili che hanno raccontato il loro modo di vivere la vita. Adriano Tiberi, giocatore della Dinamo, eccellente nuotatore, ha dimostrato che lo sport può essere realmente il vettore di valori sani, utili per costruire autentiche relazioni umane. Di un altro tipo di esperienza si è fatto portatore Abdoulaye Sanogo, studente malese ospite della comunità di Aglientu e del Liceo “De André”, che, intervistato da un suo coetaneo del “Dettori”, Alessandro Casu, ha raccontato la storia travagliata del suo popolo, sempre in conflitto per motivi economici e politici. Segno che le guerre possono cambiare nome e scenario, ma rispondono sempre alle solite dinamiche. Tutti gli interventi sono stati intercalati dalla lettura di aforismi accompagnati da immagini proiettate sullo schermo. Alla fine, nella chiesa del Seminario un gran numero di studenti ha seguito la messa che ha chiuso la giornata di riflessione, suggellando il buon esito di un’iniziativa lodevole che ha visto la luce nella settimana di Pasqua.

«Ci siamo impegnate nella realizzazione di questo progetto - dichiarano le insegnanti di religione del Dettori - perché abbiamo a cuore tutto ciò che riguarda l’uomo e i suoi valori che, prima di essere cristiani, sono valori umani. Non facciamo nulla di diverso rispetto agli altri insegnanti, se non sotto il segno di quell’identità cristiana, che, attraverso il sacrificio di Cristo, rende tutti gli uomini fratelli». (g.pu.)

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