La Nuova Sardegna

Olbia

La Cm4: sì alla nuova Provincia

Voto unanime della “Monte Acuto” per la rinascita dell’ente intermedio

09 aprile 2017
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MONTI. La battaglia per l'istituzione della provincia del Nord-Est Sardegna riparte dalla Cm "Monte Acuto" che ha votato, all'unanimità, un ordine del giorno a sostegno della proposta di legge, presentata il 16 marzo scorso dai consiglieri regionali galluresi Fasolino, Meloni, Satta e Zanchetta e, inviandolo a Presidente, Giunta e capi gruppo in consiglio regionale, ad Anci e Cal e ai 26 comuni dell'ex provincia Olbia-Tempio. La Cm aveva già detto no al piano di riordino territoriale degli enti locali proposto dall'assessore Erriu, riaffermando la volontà nell'unità del territorio. Dopo Nizzi e Biancareddu e le riunioni dei sindaci, ora è la Cm Monte Acuto a prendere l'iniziativa. Il presidente Andrea Nieddu nell'illustrare l'odg ha fatto il punto della situazione "il referendum del 6 maggio 2012, ha portato al commissariamento e all'abrogazione della provincia gallurese; quello nazionale del dicembre 2016 ha mantenuto inalterata l'architettura costituzionale della Repubblica che al titolo V prevede le province; la legge regionale in materia dà la possibilità di integrarla con l'istituzione delle Circoscrizioni provinciali. Non è una proposta vacua - ha concluso - ma poggia sull'appoggio di 26 comuni, 4 Unione di Comuni e 1 CM, con circa 160 mila abitanti che rivogliono l'autonomia ampiamente dimostrata con due referendum, uno regionale, l'altro costituzionale».

Diversi gli intervenuti, nessuno vuole ritornare sotto Sassari. Un territorio dalle radici storiche e culturali - è il parere unanime - ricco di risorse, con collegamenti marittimi e aerei nazionali ed internazionali, in evoluzione nel campo agricolo e zootecnico, caseario, lapideo e sughericolo. Insomma il Nord-Est ha le carte in regola per diventare provincia». Per tutti però la battaglia deve ripartire da un punto fermo: essere uniti, per essere credibili e per avere la meglio sugli oppositori che osteggiano la Gallura». Alcuni degli intervenuti hanno puntato sul sensibilizzare l'opinione pubblica e portarla a conoscenza del fatto che dal 2013 sono ferme le opere pubbliche e che in caso di elezioni provinciali con Sassari, potranno essere eletti al massimo 4 consiglieri provinciali della Gallura. «Attenzione – ha detto Antonio Satta, sindaco di Padru –: è stato già presentato in Regione un emendamento con il quale si chiede che le prossime elezioni provinciali si svolgano con il sistema di secondo grado e non a suffragio universale, così che a rappresentare il popolo saranno sindaci e assessori dei comuni». La battaglia è appena agli inizi: riuscirà il Nord-Est a riprendersi l'autonomia privatale dal referendum? (g.mat.)

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