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I barracelli salvano un cinghiale dai lacci dei bracconieri

I barracelli salvano un cinghiale dai lacci dei bracconieri

ARZACHENA. La caccia al cinghiale è chiusa dal 31 gennaio, ma non per i bracconieri. Nella zona del Piccolo Pevero avevano posizionato una decina di lacci per catturare in modo illegale gli animali....

25 marzo 2017
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ARZACHENA. La caccia al cinghiale è chiusa dal 31 gennaio, ma non per i bracconieri. Nella zona del Piccolo Pevero avevano posizionato una decina di lacci per catturare in modo illegale gli animali. E nella vile trappola è caduto un cinghiale femmina. Ma i barracelli di Arzachena, alla guida del comandante Albertino Mele, non smettono mai di pattugliare il territorio. E hanno trovato l’animale impigliato nei lacci. Al fianco i suoi due cuccioli. Le guardie verdi hanno aspettato alcune ore nascosti tra la macchia mediterranea nella speranza di beccare in flagranza il bracconiere, ma dal momento che l’animale soffriva troppo a causa dei lacci che entravano sempre più in profondità nella carne hanno deciso di intervenire liberandolo. «Dopo aver rimesso in libertà il cinghiale abbiamo perlustrato la zona e in soli venti metri quadrati abbiamo trovato una decina di lacci – spiega il comandante Mele –. Una pratica illegale punita in modo severo dalla legge. C’è la denuncia penale per furto ai danni dello Stato a cui si aggiunge, come in questo caso il maltrattamento degli animali e il ritiro del porto d’armi. La nostra vigilanza è continua». (se.lu.)

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