La Nuova Sardegna

Olbia

Le mamme: «Siamo deluse dalle bugie della politica»

di Serena Lullia
Le mamme: «Siamo deluse dalle bugie della politica»

La Maddalena, non si ferma la lotta per salvare il Punto nascita e l’ospedale In Regione arrivano un emendamento alla riforma sanitaria e 5mila firme

17 marzo 2017
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LA MADDALENA. La delusione per la prima interrogazione parlamentare sul Punto nascita non frena la battaglia dei pancioni. Le future mamme isolane non hanno gradito la conferma della chiusura da parte del ministro Beatrice Lorenzin. Ma vanno avanti. La prossima settimana porteranno in Regione le oltre 5mila firme raccolte per salvare l’ospedale. Autografi che arrivano anche da Palau, Santa Teresa, Arzachena, Luogosanto.

L’interrogazione del deputato Pier Paolo Vargiu fa emergere che la richiesta di deroga promessa dall’assessore regionale Luigi Arru non è mai stata presentata al ministero. Ma lo schiaffo è doppio. Se da un lato Vargiu fa venire a galla questa verità, dall’altro concorda con la Lorenzin sull’assenza dei parametri per ottenere la deroga. «Siamo dispiaciute per le parole dell’assessore Arru – dice a nome delle future mamme Stefania Terrazzoni –. Fino a oggi non aveva mai spiegato i motivi per cui La Maddalena non avrebbe potuto ottenere la deroga. Poteva dirlo subito, invece ci ha sempre frettolosamente liquidate dicendoci che non era sicuro partorire qui. Ma nessuno ci ha ancora spiegato come intendono rendere sicure le nostre gravidanze e il parto».

Il sindaco. Sintesi al curaro per il sindaco Luca Montella. «Non mi è piaciuta l’interrogazione, nè la risposta della Lorenzin, nè quella di Arru. È compito della politica correggere le leggi lì dove i numeri non hanno ragione. Come nel caso del Punto nascita isolano. Per quanto riguarda Arru fino a oggi ha detto cose non vere. E mi dispiace, anche perché in particolare dalle persone che arrivano da certi territori, mi aspetto che siano di parola».

Non solo punto nascita. Le mamme ribadiscono poi un concetto. «La nostra battaglia non appartiene a una parte politica – afferma Terrazzoni –. Dialoghiamo con chiunque voglia proporre soluzioni. E la nostra lotta è per tutto l’ospedale. È vero che il Punto nascita, da future mamme, è al centro dell’attenzione. Ma è uno dei tanti disservizi che la comunità isolana deve subire. Sappiamo bene che non possiamo pretendere di avere i servizi ospedalieri di venti anni fa, conosciamo bene i tagli e le esigenze dei bilanci. Ma serve un minimo di personale che garantisca una sicura gestione delle emergenze sull’isola».

Ultima spiaggia. Le mamme sperano adesso nell’emendamento alla riforma sanitaria regionale autografato dal consigliere dei Riformatori Franco Meloni. Una soluzione per garantire la presenza delle quattro figure chiave per un parto sicuro nell’isola: pediatra, anestesista, ginecologo e ostetrica, 24 ore su 24. (se.lu.)

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