La Nuova Sardegna

Olbia

Tempio, nella boutique solidale vestiti per tutti in regalo

di Angelo Mavuli
Tempio, nella boutique solidale vestiti per tutti in regalo

È uno dei servizi istituiti dalla Caritas per aiutare chi non può fare acquisti. Esposti abiti da sposa, capi sportivi ed eleganti. Serve biancheria per la casa

03 marzo 2017
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TEMPIO. Uno degli avamposti più organizzati e anche più frequentato (assieme al vicino Emporio alimentare della Carità), nell’ambito della lotta al disagio sociale che attanaglia la città, è la Boutique della Solidarietà. Voluta diversi anni orsono dal vescovo, monsignor Sebastiano Sanguinetti ,che nelle opere di carità sta spendendo molto del suo tempo e della sua attività.

In funzione già dal 2012, al n. 48 delle Circonvallazione San Giuseppe, nella Boutique donati dai cittadini di Tempio e dei centri vicini, è possibile trovare abiti da sposa che, sempre più frequentemente, donne fresche di nozze, preferiscono regalare alla Caritas piuttosto che tenere in casa ad ingiallirsi.

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Nella boutique, esposti in bell’evidenza ed in perfetto ordine, sugli scaffali o sugli espositori, si trovano anche vestiti per uomo, per donna e per bambini che profumano di fresco e di pulito.

Camicie, maglioncini, gilet, ed abitini per teen ager che magari sino ad alcuni mesi fa facevano bella mostra in negozi eleganti e che gli acquirenti si sono stancati di portare.

«La boutique - spiega Agostina Sotgiu, responsabile della struttura caritativa assieme a Francesca Suelzu e ad un’altra decina di volontari -, funziona come un qualunque altro negozio di abbigliamento. Con due prerogative però. Tutta la merce che si trova sugli scaffali viene donata da cittadini. Uomini e donne, giovani e anziani, poveri o benestanti che regalano alla Caritas i loro abiti dismessi. Come atto d’amore verso i fratelli o per svuotare i loro armadi? Questo noi non lo chiediamo, riteniamo ogni donazione un atto d’amore verso il prossimo. Una volta controllato lo stato dell’abito, lo stesso viene lavato, stirato ed esposto a disposizione dei “nostri clienti” che, questa è la seconda prerogativa - dice la volontaria -, lo ricevono in dono. I nostri assistiti arrivano da noi con un buono, rilasciato dal Centro di ascolto di Piazza Eleonora d’Arborea dopo un colloquio conoscitivo della reale situazione familiare del richiedente. E’ molto bello e anche abbastanza commovente vedere una madre con i suoi bambini, scegliere, come in qualunque altro negozio ed in piena dignità, capi di vestiario che l’attuale contingenza economica non le permetterebbe di acquistare».

Oltre ai vestiti la Boutique ha necessità anche di biancheria per la casa. Si attendono buone azioni.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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