La Nuova Sardegna

Olbia

Olbia, lo scandalo degli anziani dimenticati

di Enrico Gaviano
L'Rsa di Olbia in via Tavolara
L'Rsa di Olbia in via Tavolara

Chiusa la struttura di via Tavolara  la quarta città sarda non avrà più una Rsa: cosa fanno i politici del territorio?

29 gennaio 2017
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OLBIA. La civiltà di una città e di un territorio si misura anche e soprattutto dal livello dei servizi che vengono offerti agli abitanti. In questo senso Olbia sta rischiando di perdere un po' del suo splendido appeal. Città in crescita impetuosa (60mila abitanti), che ne fanno la quarta città della Sardegna dopo Cagliari, Sassari e Quartu. Locomotrice economica grazie a porto, aeroporto, industria leggera, turismo. Eppure quasi in silenzio, si sta chiudendo l'unica Residenza sanitaria assistita esistente. Il conto alla rovescia, dopo mesi di avvisi caduti evidentemente nel vuoto, è ormai arrivato a meno 14. Il 12 febbraio, infatti, la struttura gestita dalla Fenice dovrà chiudere i battenti perché la coop non riesce ad andare avanti. Il risultato è che un gruppo di poveri anziani, quelli assistiti dalle due Comunità integrate di via Tavolara e via Malpighi, dovranno essere spostati. Si tratta in tutto di 37 anziani, tutti non autosufficienti ma con un basso profilo sanitario. In parole povere necessitano di una assistenza sanitaria ridotta. L'Assl si è subito fatta avanti per risolvere questo problema contingente: i reduci di quella Rsa che prima accoglieva molti altri pensionati, saranno trasferiti nelle altre Rsa della Gallura. Nel territorio ne esistono quattro: Padru, Arzachena, Tempio e Palau. Da un lato, perlomeno, si riuscirà a continuare ad assistere questa gente, ma dall'altra la si sradica completamente dalla propria città. Inoltre, non sarà semplice, per i parenti, riuscire a visitare i propri anziani con l'assiduità con cui lo si poteva fare a Olbia. In molti casi, poi, parliamo di famiglie che vivono anche altri disagi. Comunque, al di là del fatto contingente, c'è il discorso più generale di una città che sicuramente non è a misura di anziani se non riesce a offrire un servizio così importante. Il Comune in primo luogo è coinvolto. Il sindaco Nizzi batta un colpo deciso su questa vicenda. Anche i quattro consiglieri regionali galluresi (Giuseppe Meloni, Giuseppe Fasolino, Pierfranco Zanchetta e Giovanni Satta) e il deputato Gian Piero Scanu tutti devono cercare di fare la loro parte per cercare di risolvere questo problema incredibile. Si chiede l'autonomia del territorio, giustamente, si chiede il tribunale in città, si chiede la Port Authority unica? Sì, ma si deve essere anche capaci di risolvere insieme un problema sociale di vitale importanza per la comunità.

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