La Nuova Sardegna

Olbia

Olbia, il Padrongianus disseterà le campagne

di Tiziana Simula
La diga del Liscia
La diga del Liscia

Arriva il finanziamento della Regione (2 milioni e 300mila euro) per captare dal fiume l’acqua che sarà immessa in rete

26 gennaio 2017
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OLBIA. Un aiuto dalla natura, un altro dall’uomo. Così la Gallura assetata comincia a fronteggiare l’emergenza siccità. L’ultimo biennio è stato drammatico, una crisi idrica senza precedenti, la peggiore degli ultimi 94 anni, denunciava il Consorzio di Bonifica della Gallura in questi mesi. Ma qualcosa comincia a muoversi. Pioggia e neve degli ultimi giorni hanno fatto innalzare il livello del Liscia. Non solo. La Regione ha finanziato con 2 milioni e 300 mila euro un intervento per captare acqua dal Padrongianus-Loddone e immetterla nella rete esistente, operazione che consentirà di recuperare 6 milioni di metri cubi a scopo irriguo. Una notizia attesa dal Consorzio di Bonifica, dagli amministratori galluresi e dal Tag, il tavolo composto da associazioni di categoria e sigle sindacali, che avevano sollecitato i lavori durante un incontro che si era svolto a ottobre in città, con l’assessore regionale ai Lavori pubblici Paolo Manichedda. In quell’occasione, la sua promessa: l’intervento si farà. Infatti, i 2 milioni figurano tra gli oltre 80 interventi che la Regione sta finanziando con 40 milioni di euro.

I lavori di captazione dell’acqua dal fiume Padrongianus (all’altezza del Loddone) costituiscono una sorta di pronto intervento per attenuare l’emergenza idrica, soprattutto nelle campagne, le più sofferenti. «Non risolverà certamente il problema della siccità così come l’abbiamo conosciuta in questi ultimi due anni, ma rappresenta un buon inizio, e di questo siamo veramente contenti – commenta il presidente del Consorzio di bonifica, Marco Marrone –. C’è la volontà da parte della Regione di affrontare il problema. Se a questo primo intervento seguiranno gli altri che abbiamo proposto in un piano da 20 milioni di euro col quale si recupereranno 20 milioni di metri cubi d’acqua, la Gallura si doterà finalmente di un’infrastruttura idrica funzionale. E ciò a beneficio non solo irriguo ma anche civile, turistico e industriale».

La natura, poi, in questi giorni ci ha messo del suo per attenuare la grande sete della Gallura. Se è vero che le piogge torrenziali e la neve hanno provocato in molti comuni danni e disagi, è anche vero che sono stati manna dal cielo per l’invaso del Liscia: al 31 dicembre 2016 la diga conteneva 33,7 milioni di metri cubi d’acqua, pari al 32 per cento della capienza totale (104 milioni di metri cubi). Ora è salito al 53,64 per cento, poco più della metà della sua capienza. La Gallura comincia a dissetarsi.

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