La Nuova Sardegna

Olbia

Telti, dopo 40 anni arriva la svolta per l’ex artiglieria

di Dario Budroni
Telti, dopo 40 anni arriva la svolta per l’ex artiglieria

Recupero con fondi Ue per il vecchio deposito di munizioni L’area diventerà un centro riabilitativo per anziani e disabili

15 gennaio 2017
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TELTI. Il cancello è un ammasso di tavole sgangherate. I capannoni hanno il tetto bucato e i vecchi sentieri si perdono tra cipressi ed enormi eucalipti. Il fascino dei luoghi abbandonati, al di là della recinzione che delimita il vecchio deposito di munizioni, resiste intatto ormai da 40 anni. E cioè da quando l’ex artiglieria di Telti, costruita nel 1943 all’uscita del paese in direzione Monti, venne dismessa e abbandonata a se stessa. Ma adesso per la vecchia polveriera, 34 ettari di verde, si spalancano le porte del recupero. Diventerà presto un centro dedicato ad anziani e persone con difficoltà motorie e disabilità fisiche. Dove una volta si conservavano armi, munizioni e tonnellate di polvere da sparo, nei prossimi anni troveranno posto percorsi benessere, laboratori e strutture per la riabilitazione.

Una nuova vita. Per decenni il Comune ha messo gli occhi sull’ex artiglieria. Nel 2009, dopo il passaggio della struttura dal ministero della Difesa alla Regione, l’area è stata finalmente data in custodia al Comune. Si sono susseguite diverse idee. Ora la svolta arriva con il progetto di sviluppo territoriale “La città di paesi della Gallura”, che il comune di Telti ha sottoscritto pochi giorni fa. «In questo modo arriveranno, tramite la Regione, importanti fondi europei - spiega soddisfatto il sindaco Gianfranco Pinducciu -. E un milione e 126mila euro saranno utilizzati per recuperare e adeguare cinque capannoni e il verde attorno». Spazi che, una volta riportati a nuovo, saranno destinati ad attività specialistiche di tipo riabilitativo e fisioterapico per over 65 e persone con difficoltà motorie e disabilità psichiche. Nasceranno strutture mirate, percorsi benessere e laboratori per la produzione e la lavorazione di essenze.

Luogo abbandonato. L’ex artiglieria occupa un’area di 34 ettari. Dentro ci sono circa venti capannoni abbandonati. I tetti sono quasi tutti crollati, le porte sono chiodate e, in altri casi, completamente buttate giù. Venne inaugurata nel 1943, in piena seconda guerra mondiale, e poi chiusa verso la fine degli anni Settanta. Era un deposito di armi e munizioni connesso con le altre artiglierie della Gallura e della Sardegna. Un luogo che dava lavoro. In alcuni periodi i dipendenti sfioravano quota 50. Erano perlopiù civili e avevano il compito di gestire la struttura. Molti abitavano con le loro famiglie dentro lunghi casermoni che ancora oggi si trovano di fronte all’area dell’ex deposito. Era come un mini-paese alle porte del paese. La santa a cui tutti erano devoti era Santa Barbara, patrona di artificieri e artiglieri. Un tempo la sua statua veniva conservata in una nicchia adesso vuota. Negli anni Novanta, invece, l’area fu utilizzata da alcuni reparti dell’esercito come luogo di addestramento.

Memoria storica. Sono diversi i teltesi che hanno lavorato e abitato nella polveriera. Uno di loro è Matteo Fiori, 92 anni, nato a Castelsardo ma da una vita a Telti. Lui era un civile, faceva l’autista. «Lì si conservavano e si smistavano le munizioni, che poi trasportavamo dove ce n’era bisogno, da Tavolara a Capo Coda Cavallo - racconta Matteo Fiori, sguardo lucido e memoria di ferro -. C’erano munizioni di tutti i tipi: da quelle per le pistole alle granate. Era un bel posto, allora era pulito. Ci ho lavorato dal 1944 al 1977». Matteo Fiori, per un bel periodo, ha abitato nell’artiglieria con la moglie Gavina Pinducciu e i figli Salvatore e Tomasino, quest’ultimo addirittura nato proprio lì, poco lontano dalle munizioni.

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