La Nuova Sardegna

Olbia

La Regione impugna il Puc di Golfo Aranci

di Tiziana Simula
Golfo Aranci
Golfo Aranci

Ricorso al Tar dopo la pubblicazione sul Buras da parte del Comune guidato da Giuseppe Fasolino

08 gennaio 2017
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GOLFO ARANCI. Il comune di Golfo Aranci pubblica sul Buras il Piano urbanistico comunale anziché inviarlo agli uffici regionali per il parere, e la Regione risponde presentando ricorso al Tar nell’ultimo giorno utile. Una mossa inevitabile, probabilmente messa in conto dall’amministrazione comunale. Che ha deciso di forzare la mano di fronte alle continue richieste di adeguamento del Puc al Ppr.

«È da anni che lavoriamo sul Puc, provvedendo alle correzioni e alle integrazioni richieste – spiega il sindaco e consigliere regionale di Forza Italia Giuseppe Fasolino –, nonostante questo, la Regione continua a sollevare dubbi su una parte della pianificazione adottata dal comune. Adeguare il Puc alle prescrizioni della Regione sta diventando quasi impossibile per i comuni: il fatto stesso che pochissime amministrazioni comunali hanno il piano urbanistico approvato, deve far riflettere. È assurdo, ad esempio, che il comune di Golfo Aranci abbia ricevuto due pareri diversi dal comitato tecnico regionale per l’urbanistica sullo stesso Puc».

Certi di aver apportato allo strumento urbanistico gli adeguamenti corretti e che la pianificazione adottata dal consiglio comunale sia coerente col Ppr, il Comune ha quindi deciso di prendere la scorciatoia pubblicando, il 27 ottobre scorso, il Puc sul Buras, anziché inviarlo per il parere agli uffici regionali. La Regione ha risposto ricorrendo al Tar nell’ultimo giorno utile, il 27 dicembre. Sarà, quindi, la giustizia amministrativa a decidere le sorti del piano urbanistico di Golfo Aranci, la cui approvazione era stata deliberata dal consiglio comunale il 23 dicembre 2013 e integrata con una successiva deliberazione del marzo 2016. A luglio, negli uffici comunali di via Libertà era arrivata la verifica di coerenza sulla pianificazione adottata: la Regione aveva respinto il Puc chiedendo l’adeguamento di alcune parti alle nuove osservazioni. A quel punto, la decisione di rompere gli indugi e di procedere alla pubblicazione sul Buras.

«Secondo noi il Puc è coerente col Ppr – spiega ancora il primo cittadino – Abbiamo dato risposte a norma di legge, riteniamo di aver fatto le cose giuste. La pubblicazione è stata quasi una scelta obbligata per avere certezze: sarà il Tar, un soggetto terzo, a dirci finalmente se il Comune ha fatto le cose giuste o sbagliate, quale parte dello strumento urbanistico va modificata e quale salvata. In questo modo, la pianificazione del territorio non resterà del tutto bloccata».

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