La Nuova Sardegna

Olbia

Città di paesi, così 17 comuni galluresi hanno guadagnato i fondi europei

di Enrico Gaviano
Emiliano Deiana, presidente Anci Sardegna
Emiliano Deiana, presidente Anci Sardegna

Un'idea partita un anno fa che ora si concretizza con l'accordo di programma che verrà firmato a Tempio

08 gennaio 2017
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OLBIA. Un anno fa era partita l'idea "Città di paesi": 17 comuni della Gallura uniti per la presentazione di progetti concreti per intercettare i fondi europei 2014-2020. Diciassette centri che si dibattono fra crisi economica e spettro sempre più concreto dello spopolamento. Un'idea lanciata durante la visita a Badesi del presidente della Corsica, Gilles Simeoni. A distanza di un anno quella che sembrava semplicemente l'ennesima enunciazione di buoni propositi è diventata una realtà. Domani pomeriggio (9 gennaio), infatti, a Tempio, arriverà l'assessore regionale alla programmazione Raffaele Paci, per la stipula dell'accordo che servirà a finanziare i progetti.

Dalle parole, insomma, si è passati ai fatti. E in un periodo in cui la politica è messa spesso e volentieri sul banco degli imputati, l'esempio arrivato dai comuni della Gallura, che solitamente devono solo assistere ai progressi di Olbia, unica città della Gallura che continua a crescere, diventa davvero degno di nota. A realizzare questo sogno le municipalità del nord Sardegna che fanno parte di due unioni dei comuni (L'Alta Gallura, con Tempio, Sant'Antonio, Aggius, Aglientu, Badesi, Calangianus, Luras, Luogosanto, Bortigiadas, e la Gallura con Palau, Arzachena, Telti, La Maddalena e Santa Teresa più Viddalba, Valledoria e Trinità). Superando le divisioni campanilistiche e ragionando sull'intero sistema Gallura, questi comuni sono riusciti in un anno a preparare i progetti, presentarli alla Regione che deve canalizzare i finanziamenti che arrivano dall'Europa, vincendo anche un po' di burocrazia cagliaritana non avezza a questo tipo di pianificazione. Quindi i progetti sono stati giudicati coerenti con le linee direttive delle fonti di finanziamento. E così il cerchio si è chiuso. Lunedì la firma con l'assessore Paci servirà solo a ratificare l'arrivo di un consistente gruzzolo di milioni di euro che serviranno a dare un bella boccata d'ossigeno a territori ormai asfittici.

Le linee di sviluppo su cui si doveva puntare erano quattro: 1) infrastrutture, reti, accessibilità; 2) qualità istituzionale, lotta allo spopolamento; 3) Filiere del sughero, del vino e dell'agroalimentare; 4) turismo rivolto su attrattori culturali e paesaggistici. Tavoli tematici su cui hanno lavorato i presidenti dell'unione dei comuni Alta Gallura Toni Stangoni e dell'unione dei comuni Gallura Luca Montella e gli altri sindaci a cominciare da Emiliano Deiana, di Bortigiadas, il più piccolo paese gallurese.

Ora il dado è tratto. E quel nome (Città di paesi) che sembrava semplicemente una bella definizione inventata dall'architetto Giovanni Maciocco, professore di pianificazione urbanistica, è ora un punto di partenza per queste realtà locali. Che hanno insegnato come si può tentare di invertire la rotta ed evitare che, come purtroppo succede ancora, i consistenti contributi in arrivo da Bruxelles ritornino indietro per mancanza di progettazione adeguata.

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