La Nuova Sardegna

Olbia

Calangianus, il passo indietro di Loddo: non rifarò il sindaco

di Pietro Zannoni
Calangianus, il passo indietro di Loddo: non rifarò il sindaco

L’annuncio alla sua maggioranza e poi anche su Facebook «Se sarà necessario, darò un contributo da consigliere»

08 gennaio 2017
3 MINUTI DI LETTURA





CALANGIANUS. «Passo il testimone alla maggioranza che mi ha consentito di fare il sindaco. Faccio per le prossime elezioni comunali, un passo indietro: non sono più disponibile a fare il sindaco, ma non escludo, se si verificano le condizioni di una alleanza altrettanto valida, di dare il mio contributo da consigliere per portare avanti ciò che si è programmato e in cui Calangianus è stato protagonista, vedi il Piano Strategico dell’Unione dei comuni ed il Distretto energetico».

Questo in sintesi quanto comunicato dal sindaco Loddo “in occasione di un riuscito e doveroso momento conviviale” alla sua maggioranza, diffuso in una nota su Facebook e poi confermato a voce.

Insomma, è una notizia che dà il via alla preparazione delle liste per eleggere, probabilmente fra maggio e giugno, la futura amministrazione.

«Lascio - si legge nel profilo di Loddo- una diligenza ricca di iniziative importanti convinto di aver ridato al mio caro paese finalmente il ruolo che esso si merita. Un paese orgoglioso delle proprie origini e della sua storia, che ha visto le nostre genti e coloro che ora non ci sono più, costruire col loro sudore, il loro sacrificio, la loro laboriosità, la loro grande intelligenza una comunità che ha avuto un ruolo guida nel territorio, assicurando il pane a tantissime famiglie».

Con un certo orgoglio, Loddo scrive di «aver rivoltato il paese come un calzino, e non elenco ciò che si è fatto in un momento molto difficile per tutti i comuni, rimasti in stand by. Noi no! Siamo partiti da sotto zero con tantissimi problemi da risolvere. Il patto di stabilità ci ha costretti a operare con un organico ridotto senza possibilità di contrarre mutui per realizzare opere estremamente importanti in questa realtà. Abbiamo rifatto le strade garantendo la viabilità sia nel paese che nelle campagne, parte importante del tessuto produttivo del territorio, abbiamo ridato dignità alle istituzioni, edificio scuola in primis. Stiamo per completare gli ambienti bellissimi del palazzo Corda per ospitare la biblioteca, abbiamo una nuova illuminazione».

Loddo non dimentica il suo elettorato: «Sono riconoscente e ho un grande affetto per il mio elettorato. Uno zoccolo duro e consistente di persone che mi hanno sempre premiato e la cui fiducia certamente non si è dissolta nemmeno con le mie intemperanze di carattere». Come ultimo impegno, Loddo dà la sua disponibilità «a continuare l'azione convinto che per fare il bene non sia così importante avere sulle spalle tre quattro cinque stellette. Ora il mio impegno sarà totalmente rivolto in questo ultimo scorcio di amministrazione a mettere in sicurezza il frutto del lavoro che non è solo mio ma di quei tanti che mi hanno dato la possibilità di avere il filo di seta e gli aghi senza i quali tutti il lavoro fatto si sarebbe vanificato». Non c è dubbio che ora partiranno le grandi manovre per scegliere chi raccoglierà la sua eredità.

In Primo Piano
L’intervista in tv

Alessandra Todde: «L’Italia non è il paese della felicità che racconta la premier Giorgia Meloni»

Le nostre iniziative