La Nuova Sardegna

Olbia

Il presidente De Fazio si difende: «È soltanto la rivolta dei delusi»

di Marco Bittau
Il presidente De Fazio si difende: «È soltanto la rivolta dei delusi»

Volano gli stracci dopo la resa dei conti in assemblea sulla mozione di fiducia (non approvata) «Il gruppo dei ribelli è animato solo da spirito di rivalsa dopo aver perso le elezioni due anni fa»

16 dicembre 2016
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OLBIA. «Questi sono personaggetti...». Accento romano, aplomb portorotondino e crescendo rossiniano. L’avvocato Gianluca De Fazio, presidente del Consorzio di Porto Rotondo, si accende come un cerino solo a sentire nominare i consorziati ribelli che hanno presentato in assemblea una mozione di sfiducia che ha incassato il 30% dei voti. Troppo pochi per essere approvata, ma abbastanza per chiedersi che succede a Porto Rotondo. «Sono personaggetti, appunto – è la risposta secca di De Fazio – e questa è la rivolta dei delusi. Anzi, dei trombati».

Il presidente già durante l’estate aveva avuto modo di esprimere attraverso l’house organ del Consorzio (“Il Consorzio in dirett@”) un giudizio duro e critico nei confronti dei suoi oppositori – il gruppo denominato Consorziati per Porto Rotondo domani” – che a luglio e agosto raccoglievano le firme e le deleghe per presentare la mozione di sfiducia in assemblea. «Gettano discredito sull’operato del presidente ve dell’intero consiglio d’amministrazione, mossi soltanto da uno spirito di rivalsa nei nostri confronti». «Voglio dire – spiega meglio De Fazio – che i promotori di questa azione sono tutti personaggi che alle ultime elezioni del Consorzio non hanno ottenuto il risultato sperato, sono rimasti fuori e in alcuni casi sono proprio i primi dei non eletti. Insomma, sono i classici trombati. Così, ad esempio, l’avvocato Federico Deletti di Bologna primo firmatario della mozione di sfiducia. Tra l’altro, era l’unico presente all’assemblea. O Mario Corrias che pubblica il bollettino “Controcampo da Porto Rotondo”. Mi chiedo come si possa dar credito a queste persone che durante l’estate annunciavano “all’ora del caffè” banchetti per raccogliere deleghe in bianco, senza alcuna indicazione del rappresentante, in dispregio delle leggi vigenti». «Per non parlare della sostanza delle contestazioni mosse da questi signori – dice ancora il presidente del Consorzio – nessuna obiezione concreta, soltanto accuse vaghe su un presunto” peggioramento qualitativo dei servizi a fronte delle onerose quote di partecipazione”. Oppure ancora un generico “decadimento della qualità della vita a Porto Rotondo con conseguenze negative sui valori immobiliari”. Insomma, nient’altro che nebbia, fuffa».

IN realtà, il malessere c’è e si vede. Mormorano molti consorziati e mormora anche qualche membro del cda. «La realtà – conclude De Fazio – è che in 50 anni di storia di Porto Rotondo non si era mai vista una mozione di sfiducia ma non si era neanche mai scaduti a questo livello di confronto. Cioè una battaglia per solo spirito di rivalsa nei confronti del cda, che invece sta lavorando con impegno rilanciando per quanto è nelle sue possibilità i servizi e l’immagine di Porto Rotondo. Purtroppo, se questo è il livello delle accuse, a costruire nuovi parcheggi non deve e non può provvedere il Consorzio».

@marcobittau

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