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NUORO. Il processo con rito abbreviato sarà celebrato il prossimo 13 gennaio nel tribunale di Nuoro, nel frattempo Bachisio Angius potrà riassaporare il profumo della libertà anche se il gip gli ha...

14 dicembre 2016
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NUORO. Il processo con rito abbreviato sarà celebrato il prossimo 13 gennaio nel tribunale di Nuoro, nel frattempo Bachisio Angius potrà riassaporare il profumo della libertà anche se il gip gli ha imposto la misura dell’obbligo di dimora a Sassari. Si è svolta ieri mattina davanti al gup Claudio Cozzella l’udienza preliminare per il feroce pestaggio di quest’estate a San Teodoro.

Bachisio Angius, 27 anni, di Sassari, era stato arrestato il 20 luglio scorso dai carabinieri di San Teodoro con l'accusa di aver pestato selvaggiamente un disabile di 37 anni di Olbia nel parcheggio di una discoteca di San Teodoro. Il giovane sassarese si è presentato nell’aula delle udienze preliminari del tribunale di Nuoro insieme al suo difensore, l’avvocato Luigi Satta del Foro di Sassari. Il penalista ha innanzitutto avanzato la richiesta di celebrazione del processo con il rito abbreviato e poi ha anche sollecitato l’attenuazione delle misure cautelari, visto che Bachisio Angius era ancora in regime di arresti domiciliari. Il pubblico ministero Giorgio Bocciarelli ha espresso parere negativo, così come ha fatto anche l’avvocato di parte civile Nicola Di Benedetto, del Foro di Olbia-Tempio, che tutela gli interesi del giovane disabile vittima del pestaggio. Il gip ha comunque accolto la richiesta e fissato il processo per il 13 gennaio. «In quell’occasione saranno discusse tutte le perizie e i dettagli dell’episodio, peraltro molto brutto – ha spiegato l’avvocato Satta appena uscito dall’aula –. Per ora le accuse nei confronti del mio assistito restano quelle di lesioni gravi, diffamazione e minacce, ma ci sono molti punti ancora da approfondire». Sinora i difensori del picchiatore hanno manifestato dubbi sulla disabilità della vittima del pestaggio

Bachisio Angius era stato arrestato qualche giorno dopo il pestaggio davanti alla discoteca, quando il video della brutale aggressione era finito su Facebook. Il fratello della vittima scoperto dalle immagini girate sui social il motivo delle ferite del 37enne, si era rivolto alle forze dell'ordine. Sconcerto e indignazione generale al punto che sulla vicenda era intervenuta, tra gli altri, anche l’allora ministro Maria Elena Boschi.

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