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Tempio, spara alla moglie e scappa: «L’amavo, non volevo ucciderla»

Tempio, spara alla moglie e scappa: «L’amavo, non volevo ucciderla»

Colto da malore, il pensionato 71enne accusato di tentato omicidio è stato interrogato in ospedale: il gip ha confermato la misura cautelare in carcere. Ancora ricoverata la donna

07 dicembre 2016
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TEMPIO. Resta in carcere Costantino Ara, il pensionato di Valledoria che lunedì mattina ha sparato contro la ex moglie che aveva deciso di lasciarlo. L’uomo, formalmente indagato per il reato di tentato omicidio, alla presenza del suo difensore, l’avvocato Cristina Cherchi, è stato interrogato ieri mattina dal gip Alessandro Di Giacomo. «Non volevo ucciderla», ha detto Ara al giudice che però ha confermato la misura cautelare della custodia in carcere.

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Nei suoi confronti, intanto, è stato emesso un provvedimento di fermo dal sostituto procuratore della Repubblica di Tempio Roberta Guido, titolare dell’inchiesta aperta sul fatto di sangue. L’interrogatorio di garanzia si è svolto in ospedale perché nel primo pomeriggio di ieri Ara ha avuto un malore nella cella di sicurezza della caserma dei carabinieri di viale Don Sturzo ed è stato subito accompagnato su un’ambulanza al pronto soccorso per le visite e le cure del caso.

L’indagato, cardiopatico, è stato sottoposto a terapia farmacologica quindi dimesso dal nosocomio dove, al quarto piano, si trova la ex moglie, Liliana Dettori, 61 anni, ricoverata nel reparto di ortopedia. La donna, che nella folle sparatoria è stata raggiunta da due proiettili alla spalla e al ginocchio, è stata operata nel pomeriggio di lunedì dal primario di ortopedia Mauro Pianezzi che, nel suturare le ferite, ha anche estratto dalla spalla quanto rimasto di un proiettile calibro 7,62 che era rimasto all’interno del corpo della donna. Liliana Dettori, che resterà ricoverata ancora per alcuni giorni, deve ritenersi fortunata che i colpi sparati dall’ex marito non hanno lesionato organi vitali.

Nel frattempo le indagini dirette dal capitano dei carabinieri Ilaria Campagna, del reparto territoriale di Tempio, e degli uomini del Sis di Sassari vanno avanti con l’acquisizione di testimonianze e prove contro l’uomo, che non aveva mai accettato la decisione della moglie, la scorsa estate, di lasciare la casa di Valledoria e seguire uno dei due figli a Tempio. Quattro mesi di astio nei confronti della donna e del figlio Massimo, che riteneva responsabile dell’allontanamento dalla casa coniugale della ex moglie. La quale, al contrario, aveva deciso di lasciarlo dopo anni di angherie, insulti e pestaggi, l’ultimo dei quali subìto il giorno stesso in cui decise di lasciare Valledoria per trasferisi a Tempio, in cerca di una tranquillità mai raggiunta. (red.ol.)

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