La Nuova Sardegna

Olbia

Presunta corruzione, Vincenzo Cristiano e Manuel Spano restano ai domiciliari

Vincenzo Cristiano e Manuel Spano
Vincenzo Cristiano e Manuel Spano

Il gip di Roma respinge l'istanza presentata dai legali del giudice di Tempio e dell'imprenditore di Olbia. Il terzo coinvolto, Galizia, ha ottenuto di stare a Miami per problemi familiari

07 dicembre 2016
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OLBIA. Il giudice per le indagini preliminari Giulia Proto ha sciolto la riserva e respinto le istanze di revoca della misura cautelare degli arresti domiciliari sia per il giudice del tribunale di Tempio Vincenzo Cristiano, 48 anni, che per l'imprenditore di Olbia Manuel Spano, 38 anni. I due sono coinvolti nell'inchiesta condotta dalla procura di Roma insieme all'imprenditore di origini napoletane Umberto Galizia e sono accusati di corruzione in atti giudiziari.

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Lunedì mattina Vincenzo Cristiano e Manuel Spano erano stati sottoposti nel tribunale romano di piazzale Clodio all'interrogatorio di garanzia, nel corso del quale i difensori del giudice (Gerolamo Orecchioni e Giovanni Azzena) e quelli dell'imprenditore olbiese (Antonello Desini e Guido Datome) avevano avanzato istanza di scarcerazione. Il terzo indagato, Umberto Galizia, è ugualmente ai domiciliari, ma ha ottenuto di recarsi negli Stati Uniti, a Miami, per stare accanto alla moglie che ha problemi di salute.

Tra le motivazioni che hanno portato il Gip a confermare i domiciliari a Vincenso Cristiano e Manuel Spano, c'è la «violazione delle prescrizioni» imposte dal provvedimento perchè Cristiano e Spano si sarebbero parlati in tribunale in occasione dell'interrogatorio di garanzia. «Assurdo _ ha detto l'avvocato del giudice, Giovanni Azzena, annunciando ricorso al Tribunale della libertà. «Quel giorno - spiega - entrando in aula il mio assistito ha incontrato Spano, e lo ha salutato, gli ha semplicemente toccato la mano perché lo ha visto particolarmente provato. Per il Gip si è trattato di un tentativo di inquinamento delle prove, ma era solo un saluto tra persone che si conoscono». Una tesi ovviamente confermata anche dagli avvocati di Spano.

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