La Nuova Sardegna

Olbia

Calangianus accoglie 10 rifugiati minorenni. Loddo: niente ostilità

di Sebastiano Depperu
Calangianus accoglie 10 rifugiati minorenni. Loddo: niente ostilità

Sono arrivati da Aglientu e sull’ospitalità il paese si divide. Il sindaco: dobbiamo aiutarli. Bellu: costretti ad adeguarci

07 dicembre 2016
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CALANGIANUS. Da Aglientu a Calangianus, il passo è breve per dieci rifugiati minori non accompagnati. In paese se ne parla e ci si divide tra chi è per l’accoglienza e chi no (per svariati motivi). I minori sono alloggiati in una struttura privata che ha informato autorità ed Comune.

Il sindaco Gio Martino Loddo lamenta il fatto che non sia stato avvistato preventivamente da “istituzioni superiori” ma spiega che «l’ospitalità è un obbligo, considerando che la tendenza è quella di ricevere un numero di profughi proporzionale agli abitanti. Per questo non saranno penalizzati i calangianesi che usufruiranno dei servizi che hanno avuto finora. Sembra poco ma per i nostri concittadini, attraverso aiuti sotto diverse forme, abbiamo investito risorse consistenti e continueremo - dice Loddo -. Adesso abbiamo la necessità di affrontare una sfida molto importante e dal suo risultato dimostreremo se siamo una comunità solidale, perché è facile parlare di solidarietà quando non si è messi alla prova. Ci sono dei minori che hanno bisogno del nostro aiuto, non so quanto si fermeranno ma arrivano con un bagaglio di sofferenze. Siamo in grado di alleviarle o di aggravarle con insofferenza e intolleranza? Ciò che non tollero venga fatto ai miei concittadini altrettanto non voglio sia fatto una decina di minori che hanno bisogno di tutto tranne che di ostilità: molti stranieri si sono integrati in paese e contribuiscono al benessere. Facciamo che per il tempo che rimangono questi ragazzi sentano l’affetto di una comunità che si stringe attorno a loro».

Il Meetup 5 Stelle di Calangianus sollevò il problema quando c’erano voci di eventuali arrivi: «Per primi chiedemmo informazioni al Comune e fummo considerati visionari. Il problema non è accettare o no la richiesta del prefetto. Il problema riguarda la gestione quotidiana. Che faranno a Calangianus? Quali persone, enti o istituzioni provvederanno alla loro assistenza? Esistono progetti di integrazione? Sono domande che dovremmo porci per stabilire se veramente siamo in grado di accogliere questi sfortunati. Non vorremo che fossero loro le prime vittime di sfruttamento. Ricordiamo inoltre, che i soldi del rimborso giornaliero non vanno nelle loro tasche, ma in quelle di coloro che dovrebbero occuparsi della loro accoglienza».

L’assessore Claudio Bellu: non entra «nel merito delle condizioni di questi poveri ragazzi che si trovano sballottati senza poter decidere del loro destino. Mi chiedo: ai calangianesi che fanno i salti mortali per pagare l'affitto e arrivare a fine mese chi ci pensa? Prima metto davanti i miei concittadini. E' lo Stato che ci obbliga e noi dobbiamo adeguarci».

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