La Nuova Sardegna

Olbia

Tempio, già sostituito in tribunale il giudice arrestato

di Guido Piga
Tempio, già sostituito in tribunale il giudice arrestato

Il presidente Cucca nomina un nuovo gip: è Di Giacomo. Il Csm appoggia la Gallura: serve almeno un rinforzo

04 dicembre 2016
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TEMPIO. Il giudice arrestato per corruzione è già stato sostituito: non in organico, ma nelle sue funzioni. Così il tribunale di Tempio, dopo la clamorosa inchiesta della Procura di Roma, non è, né sarà, paralizzato. Anche perché non se lo può permettere: per mole di lavoro, è il terzo della Sardegna, ma ha un numero di giudici ridotto e, dunque, una sola assenza rischia di rallentare i processi e complicare le inchieste. Un male, il sottodimensionamento del personale, più volte denunciato dal presidente, Gemma Cucca. E adesso, con forza, segnalato dal Csm: il massimo organismo giudiziario, lo scorso 23 novembre, ha chiesto al ministro della Giustizia che dia a Tempio un giudice in più, rispetto ai dieci (e ora anche meno) che ha.

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Dal palazzo di giustizia gallurese non arriva alcun commento. L’arresto di Vincenzo Cristiano, giudice delle indagini preliminari (gip) e giudice delle udienze preliminari (gup), con l’accusa di corruzione in atti giudiziari, è stata ovviamente una botta tremenda. Mai prima un giudice in servizio in Gallura era finito in manette. Ma, passato l’iniziale choc, la macchina ha reagito. In ambienti giudiziari si è appreso che Cristiano è stato già sostituito, nelle sue funzioni, da un altro giudice: è Alessandro Di Giacomo. La scelta, fatta dal presidente Cucca, era obbligata perché ciascun tribunale deve avere due gip e gup. E si sarebbe basata sull’anzianità e l’esperienza: dei dieci giudici in organico, Di Giacomo in passato ha già fatto il gip e il gup; affiancherà così, in quel ruolo, Elisabetta Carta. Il gip, fra le altre cose, decide sugli arresti, sulle udienze di convalida, sulle intercettazioni: una figura chiave per ogni tribunale.

Quello di Tempio, poi, ha bisogno di dare risposte rapide: perché ha molto lavoro, e pochi giudici in organico. Alcuni dati parlano da soli. Sono quelli pubblicati dal Csm (Consiglio superiore della magistratura) nel rapporto scritto il 23 novembre. Prendiamo i fascicoli iscritti per ogni giudice. Nel periodo di due anni, dal 2014 al 2015, la proporzione, per quelli civili, è sotto la media nazionale (794 a Tempio contro 846 in Italia), ma la proporzione per quelli penali è nettamente superiore alla media: 917 contro i 540 dell’Italia. Quasi il doppio.

Nonostante l’handicap dei pochi giudici, la produttività è alta: soprattutto nel civile. Nell’aggiornamento pubblicato dal ministero della Giustizia il 15 ottobre, emerge che, sul fronte civile, il tribunale di Tempio definisce più pratiche di quelle iscritte. Nel 2014, 4155 pratiche iscritte, 4309 definite; nel 2015, 3925 iscritte, 3938 definite; nei primi sei mesi del 2016, 2035 iscritte, 2243 definite. Con un giudice in più - come raccomandato dal Csm - le risposte potrebbero essere ancora più rapide.

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