La Nuova Sardegna

Olbia

Olbia, sì del Comune, Marina Berlusconi può recintare i terreni di Capo Ceraso

di Giandomenico Mele
Olbia, sì del Comune, Marina Berlusconi può recintare i terreni di Capo Ceraso

Completato l’iter delle autorizzazioni per il progetto dell’Edilizia alta Italia

30 novembre 2016
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OLBIA. La recinzione s’ha da fare. La creazione dei fondi chiusi nel paradiso di Capo Ceraso da parte della famiglia Berlusconi supera la prova d’appello, dopo essere stata respinta nei mesi scorsi dalla conferenza di servizi, convocata al Suap del Comune di Olbia. Il progetto dell’Edilizia Alta Italia, società controllata al 100% dalla Fininvest della famiglia Berlusconi, tecnicamente non è tornato davanti al Suap nella conferenza di servizi prevista ieri dal momento che, l’unico parere mancante, quello del Savi, il Servizio valutazione ambientale della Regione, era arrivato all’ufficio Urbanistica del Comune di Olbia nei giorni scorsi. Acquisito il parere richiesto dal Savi e confermati i pareri postivi già forniti dagli altri enti interessati (Ufficio Dogana, Ufficio per la tutela del paesaggio, Demanio), la pratica ha ottenuto il via libero definitivo. Il progetto prevede la costituzione di un fondo chiuso con recinzione in rete metallica a Capo Ceraso, in regione Monte Muzzone. Si tratta della creazione di un fondo chiuso, che appartiene al precedente progetto, tra le spiagge di Capo Ceraso e Li Cuncheddi.

Area zps. Il progetto di chiusura dei terreni era stato bocciato a maggio poiché l’intervento ricadeva su una Zps (Zona a protezione speciale) e la norma prevedeva che il progetto per la recinzione dovesse essere preventivamente sottoposto al parere vincolante del Servizio valutazione ambientale della Regione. Il parere sull’incidenza dell’intervento, secondo il Comune, andava acquisito prima della presentazione della pratica, che per questo era stata considerata improcedibile. Il Comune aveva inoltre fatto presente che contestualmente andava acquisito anche il parere del Corpo forestale e della Provincia di Sassari in merito al vincolo idrogeologico. L’Edilizia Alta Italia, rappresentata in Conferenza di servizi dal progettista, l’architetto olbiese Giuseppe Priarone, aveva invece eccepito che la recinzione costituisse un elemento provvisorio e, di conseguenza, non fosse necessario acquisire un parere preventivo da parte degli uffici competenti.

Il progetto. Il Comune amministrato dal centrosinistra, infatti, non aveva accolto le argomentazioni dell’Edilizia Alta Italia, alla quale si consigliava di richiedere i pareri necessari. Il progetto prevede la recinzione di tre fondi per una superficie totale pari a 23.470 metri quadrati (rispettivamente di 13.180, 6.800 e 3.400 metri quadrati), che ricadono in zone di pregio naturalistico, geomorfologico e paesaggistico (HN) entro i 300 metri dal mare. È prevista la conservazione della viabilità carrabile e pedonabile, con antichi sentieri. La recinzione dei fondi chiusi, per un perimetro totale di un chilometro e 152 metri, dev’essere fatta con rete metallica plastificata di colore verde, idonea per aree ad uso agricolo. Sono previsti dei cancelli di accesso alla proprietà.

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