La Nuova Sardegna

Olbia

Arzachena saluta il neo parroco

di Walkiria Baldinelli
Arzachena saluta il neo parroco

Il vescovo ha dato il benvenuto a don Mauro e ringraziato don Francesco che è andato in pensione

07 novembre 2016
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ARZACHENA. Un lungo applauso interrompe l’omelia del vescovo Sebastiano Sanguinetti. Centinaia di fedeli, molti sono rimasti fuori dalla chiesa, salutano così don Francesco Cossu. Il parroco che per 43 dei suoi 50 anni di vita sacerdotale è stato un importante punto di riferimento per la comunità arzachenese, ieri, durante una messa solenne ha abbracciato i suoi fedeli e don Mauro Moretti, il nuovo parroco giunto da San Teodoro. Per il vescovo non è un avvicendamento «Don Francesco e don Mauro non sono funzionari – dice –, né impiegati della Chiesa. Sono missionari del Vangelo. Il nuovo parroco è portatore di un dono: mettersi al servizio di tutti voi come ministro con intelligenza. Oggi rinnova un atto di fede insieme a questa comunità allargata. Sia un incoraggiamento affinché parroco e parrocchiani formino una sola famiglia». E come garante di questa nuova alleanza chiama in prima linea don Francesco, che resterà nella sua Arzachena come parroco emerito. «Ha portato avanti 43 anni di lavoro con generosità – dice Sanguinetti –. E lo ringraziamo per questo. Oggi conclude il suo compito per iniziare quello di preghiera. Il suo primo dovere ora da sacerdote avanti con l’età, ma ancora carico di buone energie, è quello di dedicare il suo tempo alla comunità attraverso la preghiera». Una comunità che ha visto crescere e con la quale è cresciuto a sua volta per quasi mezzo secolo. Don Francesco, carattere forte, a volte un po’ ruvido, è stato un prete rivoluzionario. Sempre pronto ad aiutare le persone in difficoltà e a spendere parole di conforto, ha vissuto lo sviluppo di Arzachena, dalla nascita della Costa Smeralda sino ai nostri giorni. Studioso e storico ha sempre espresso liberamente il suo pensiero, anche davanti a politici e magnati. Nella prefazione di uno dei suoi libri, “Il secondo Novecento ad Arzachena”, è un po’ racchiusa la sua filosofia. «Credo che un modello futuro di civiltà debba essere un intreccio creativo di dimensioni materiali e spirituali, un riannodo dei fili tra la nostra attuale società e la tradizione contadina, un sapiente innesto, cioè che tutto il meglio dell'antico alimenti il nuovo». La data di insediamento del nuovo parroco coincide con la morte, due anni fa, del fratello Pierfranco. «Don Mauro, oggi vieni in una comunità che conoscevi perché qui sono le tue origini – conclude Sanguinetti –. Ma oggi fai il tuo ingresso come pastore, è un altro tipo di conoscenza. Questa di Arzachena è una bellissima comunità: ha tante qualità ma anche tanti problemi da risolvere, camminando al suo fianco riuscirete a superare insieme le difficoltà».

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