La Nuova Sardegna

Olbia

Gli alcolisti in trattamento si raccontano

Sabato al museo si terrà l’incontro organizzato dall’associazione “Acat Il ponte” e aperto alla città

24 ottobre 2016
2 MINUTI DI LETTURA





OLBIA. L’Associazione Acat Il Ponte ha organizzato per sabato prossimo, con inizio alle 16, al museo archeologico, l’Interclub zonale dal tema “I club degli alcolisti in trattamento: porte aperte alla comunità”. Un appuntamento che si rinnova ogni anno, durante il quale le famiglie che frequentano i Cat, ovvero i club degli alcolisti in trattamento, incontrano la popolazione con l’obiettivo di testimoniare la propria esperienza di sobrietà. Chiaro il messaggio: modificare il proprio stile di vita e smettere di bere, è possibile. È questa la missione dei club, che accoglie l’alcolista e la sua famiglia, coinvolta in un percorso volto a modificare il proprio comportamento e stile di vita. Un ’esperienza condivisa con le altre famiglie dei club in un clima di amicizia, solidarietà e compartecipazione. Che, poi, viene condivisa con la comunità attraverso l’Interclub zonale, che riunisce i club della provincia e oltre. Attualmente in Gallura operano 11 club, 8 dei quali a Olbia, dislocati nei vari quartieri, e tre nei comuni di Arzachena, Tempio e Calangianus. I club si riuniscono ogni settimana in locali messi a disposizione nella maggior parte dei casi dalle parrocchie e coinvolgono circa 80 famiglie. L’esperienza in città è cominciata nel 1993 su iniziativa di alcuni operatori del Ser.D. di Olbia e di membri di associazioni di volontariato. I club del territorio sono riuniti nell'Associazione Acat "Il Ponte" che svolge un’importante azione di supporto e di servizio nei confronti dei club. Tra le iniziative curate dall’Acat, l’Interclub zonale, appunto. «Testimoniando il proprio percorso di sobrietà – spiega la vice presidente dell’associazione, Franca Turrini – le famiglie dei club inviano alla comunità il messaggio che è possibile modificare i propri modelli di comportamento e di stile di vita, impegnandosi a favore di una corretta educazione alla salute e per la riduzione del consumo di alcolici. Solo in questo modo è possibile promuovere un cambiamento culturale nella comunità invece orientata a favorire i consumi di alcolici». Oltre alle testimonianze delle famiglie, saranno consegnati anche gli attestati di sobrietà (da un anno fino a 20 anni).

In Primo Piano

VIDEO

Il sindaco di Sassari Nanni Campus: «23 anni fa ho sbagliato clamorosamente. Il 25 aprile è la festa di tutti, della pace e della libertà»

L’intervista

L’antifascismo delle donne, la docente di Storia Valeria Deplano: «In 70mila contro l’oppressione»

di Massimo Sechi
Le nostre iniziative