La Nuova Sardegna

Olbia

Costa Smeralda, il procuratore Fiordalisi chiede il fallimento della Colony Sardegna

Il procuratore capo di Tempio Domenico Fiordalisi
Il procuratore capo di Tempio Domenico Fiordalisi

Secondo la Procura la società, proprietaria sino al 2012, ha evaso 170 milioni di euro di tasse

21 ottobre 2016
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PORTO CERVO. La cessione della Costa Smeralda si arricchisce di un nuovo tassello: la Procura della di Tempio Pausania ha chiesto il fallimento della Colony Sardegna, la società con sede in Lussemburgo controllata dal finanziere americano Tom Barrack, costola del fondo Colony, che sino al 2012 deteneva la proprietà della Costa Smeralda, passata poi al fondo sovrano del Qatar. Il pm titolare dell'inchiesta sull'operazione della cessione, Domenico Fiordalisi, che contesta un'evasione fiscale da 170 milioni di euro, considera ora la Colony Sardegna una società insolvente, da qui la richiesta di fallimento.

Secondo la Procura gallurese, che da due anni lavora su diversi filoni, sarebbe stata creata una fitta rete di scatole cinesi e di passività che avrebbero consentito di svuotare le casse della società ed evitare, quindi, il pagamento delle tasse.

Recentemente, inoltre, Fiordalisi ha deciso di unificare i diversi filoni d'inchiesta in un solo fascicolo e a breve potrebbe notificare la chiusura delle indagini ad un totale di 33 indagati, che a vario titolo dovranno rispondere di associazione a delinquere, evasione fiscale, corruzione, abusi edilizi. Tra le persone coinvolte nell'inchiesta vi sono lo stesso Barrack e il senatore Franco Carraro (Fi), in qualità di presidente della holding.

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