La Nuova Sardegna

Olbia

Emergenza idrica senza fine: la città a secco da undici giorni

di Angelo Mavuli
Emergenza idrica senza fine: la città a secco da undici giorni

Allarme e proteste per il disservizio: gravi disagi nelle abitazioni, all’ospedale e nel carcere Il sindaco Andrea Biancareddu invia l’ennesima diffida ad Abbanoa e attiva il Coc: «Adesso basta»

13 ottobre 2016
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TEMPIO. Tempio lasciata a secco da Abbanoa. Da undici giorni ormai, da quando cioè il servizio era stato interrotto per un intervento che sarebbe dovuto durare solo otto, dieci ore. Da quel giorno, invece, l’acqua non è più arrivata regolarmente nelle case. Il servizio viene erogato con interruzioni continue che si protraggono per ore. Nella maggior parte dei casi, l’acqua priva di pressione, non arriva al primo piano. In tantissimi quartieri della città invece, non viene proprio erogata e centinaia di famiglie si trovano letteralmente nell’impossibilità di assolvere alle più comuni necessità quotidiane: lavarsi, cucinare, pulire la casa, lavare i piatti.

Fonti pubbliche off limits. Ad aggravare la situazione dopo la non potabilità dell’acqua che perdura ormai da dieci mesi, è anche la non potabilità delle fontane pubbliche. Non per un inquinamento da cause patogene ma in seguito all’alluvione della scorsa settimana che ha trascinato nelle sorgenti numerosi detriti. Immediatamente bonificate e ripulite dagli operai comunali, si attende ora l’esito delle analisi dell’Asl che sino a ieri sera non erano però ancora state comunicate. Praticamente le uniche fontane pubbliche potabili sono una delle 5 fonti di Fundu di Monti e la Fontana di Pastini, a valle della stazione.

Attivato il Coc. La circostanza ha mandato letteralmente in bestia, ieri, il sindaco Andrea Biancareddu che, assieme al segretario generale del comune ed all’Ufficio legale, ha convocato tutto il suo entourage. La prima decisione è stata quella di attivare nel comando della Polizia locale il Coc (centro operativo comunale), mettendo in allarme Prefettura, Protezione civile, vigili del fuoco, Forestale, Forestas e forze dell’ordine. Massima attenzione all’ospedale, al carcere, ai ricoveri per anziani, agli esercizi commerciali, ai condomini e alle case private.

L’ira del sindaco. Su tutte le furie il sindaco, praticamente impotente di fronte ad Abbanoa «capace solo di richiedere sacrifici alla gente e incurante dei disagi che, quotidianamente, da anni ormai provoca ai cittadini – dice – Si tratta di una società non più governabile e accettabile, di cui la Regione detiene il 70 per cento delle azioni, mentre i piccoli comuni con i loro cittadini valgono meno di zero». Per oggi, alle 12, ha annunciato una conferenza stampa sull’argomento. Ieri invece tramite l’Ufficio legale ha inviato l’ennesima diffida.

«Da ormai undici giorni–, scrive il sindaco –, si verificano anomale interruzioni del servizio idrico che pregiudicano, con gravi ripercussioni, le necessità e le attività quotidiane di tutti gli utenti. Per l’ennesima volta si diffida questa società a porre in essere nell’immediato tutte le iniziative volte al ripristino del servizio». Nella diffida che andrà ad arricchire, senza colpo ferire, il già cospicuo archivio di Abbanoa, anche la ricorrente minaccia di richiedere alla magistratura civile i danni derivanti.

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