La Nuova Sardegna

Olbia

Sa Rughe, in memoria di “Pinzellu” i figli hanno ridipinto la Croce

La croce e la scritta Sa Rughe rimesse a nuovo dai figli di "Pinzellu" Degortes
La croce e la scritta Sa Rughe rimesse a nuovo dai figli di "Pinzellu" Degortes

La storica croce  rimessa a nuovo insieme alla scritta Sa Rughe in memoria di Nardino Degortes

11 ottobre 2016
2 MINUTI DI LETTURA





OLBIA. Sotto la storica croce di metallo di via Regina Elena, angolo via Roma, Nardino Degortes, per tutti «Zio Pinzellu», nella primavera di sedici anni fa aveva inchiodato una serie di lettere in ferro battuto: «Sa Rughe». È il nome di uno dei vecchi quartieri della città, un rione che in parte è ancora il cuore pulsante di quell'olbiesità fatta di pesce e chiattino. Quando il tempo usurava la vernice, zio «Pinzellu» tornava sul posto e rifaceva il look alla scritta-simbolo del rione dei pescatori. Ora questo pezzo di città è tornato come nuovo. Nardino Degortes è scomparso lo scorso settembre, quindi a portare avanti la tradizione di famiglia ci hanno pensato il figlio Paolo e il nipote Nardo. Insieme hanno donato nuovi colori alla parete e alle lettere in ferro battuto. Un modo per ricordare la figura di «Zio Pinzellu», un tipo da romanzo d'avventura, un simbolo di una Olbia che non c'è più. Nato a Terranova nel 1923, Nardino Degortes ha fatto la guerra dietro il mitragliatore di una nave, poi l'imbianchino in Australia e più avanti si è addirittura imbarcato su una petroliera. Infine il ritorno nella sua città. In piazza Mercato, quando ancora c'era il mercato, aveva un chiosco che per il centro storico era quasi una istituzione. Ma sono la sua intraprendenza e il suo spirito goliardico a rimanere per sempre nella storia di Olbia. Nardino Degortes è stato per esempio un grande protagonista delle feste di San Giovanni, aveva organizzato decine di feste di carnevale e aveva anche fatto costruire il monumento dei caduti di via Redipuglia. Tra le altre cose, negli anni Cinquanta aveva inventato dal nulla il pellegrinaggio a San Paolo di Monti. Una tradizionale scarpinata notturna che il nipote Raimondo ha l'intenzione di far tornare agli albori tramite una bella operazione di rilancio. (d.b)

In Primo Piano
L’intervista in tv

Alessandra Todde: «L’Italia non è il paese della felicità che racconta la premier Giorgia Meloni»

Le nostre iniziative