La Nuova Sardegna

Olbia

Assistenza, niente soldi servono per la gita termale

di Angelo Mavuli
Assistenza, niente soldi servono per la gita termale

Il consigliere Liguori (Tempio Libera) boccia la proposta dell’assessore Amic Le risorse (11mila euro) erano destinate anche agli scolari con gravi disabilità

28 settembre 2016
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TEMPIO. La proposta di una delibera da parte dell’assessore Alessandra Amic di distrarre 11 mila euro, destinati all’assistenza domiciliare per gli anziani, a favore di soggiorni termali, sempre per anziani, ha scatenato la protesta di Monica Liguori, consigliere comunale di minoranza del Gruppo Tempio Libera.

«La proposta - scrive Monica Liguori - solo astrattamente potrebbe essere considerata interessante. Il problema però è che la somma che oggi si vuole distrarre non sarebbe dovuta servire solo all’assistenza domiciliare per gli anziani ma anche a integrare il servizio di assistenza specialistica per alunni con gravi disabilità che necessitano di un educatore in classe, a sostegno dell’insegnante curricolare. Si tratta di casi gravi con bambini autistici, tetraplegici, con ritardo mentale o iperattivi per i quali la presenza di un educatore è obbligatoria per legge. Anche per questi motivi - aggiunge la consigliera comunale di minoranza -, la proposta assessoriale è obbligatoriamente da accantonare».

A sostegno della sua tesi, Monica Liguori porta anche tutta un’altra serie di argomentazioni. «Siffatte proposte ludiche, infatti, meritavano accoglimento quando gli enti locali avevano risorse economiche destinabili a tali scopi. Nell'attualità odierna, data la grave scarsità di risorse economiche e considerato che le emergenze socio assistenziali del nostro Comune sono drammatiche, ogni soldo deve essere impiegato esclusivamente per fronteggiare i casi gravi come quelli appena accennati. Nell'ipotesi in cui, peraltro, le somme da distrarre in favore di attività ludiche per anziani fossero un surplus di bilancio (cosa che si esclude visto che il bilancio del Comune non prevedeva poste attive in tal senso), le stesse devono essere impiegate nell'ambito socio assistenziale per aiutare famiglie dove non c’è chi lavora, o dove non si riesce ad acquistare il cibo per i propri figli».

Pesantissima la stoccata finale di Monica Liguori che, dopo avere elencato tutta un’altra serie di povertà e difficoltà sociali che non possono essere sanate con una gita alle terme, bolla la proposta come «deprecabile e irrispettosa delle più elementari necessità umane. Con iniziative come queste - dice Liguori -, la giunta dimostra ancora una volta la propria totale incapacità ad affrontare e risolvere i veri problemi dei cittadini. In particolare di quelli e sono ormai tantissimi, che si trovano costretti a mendicare un aiuto esterno per sfamarsi, per la tutela della loro salute e per la salvaguardia della loro dignità troppe volte calpestata».

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