La Nuova Sardegna

Olbia

Il Pd contro la cremazione dei poveri

di Giandomenico Mele
Il cimitero di via Roma
Il cimitero di via Roma

L’opposizione consiliare annuncia battaglia contro la decisione del Comune presa per risparmiare i costi delle tumulazioni

31 agosto 2016
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OLBIA. Per i defunti indigenti resta solo la cremazione. Dopo la decisione del Comune di Olbia, che con una delibera di giunta ha stabilito che l’inumazione o la tumulazione non sono più le modalità uniche per i “servizi funebri essenziali a carico del Comune e a favore dei cittadini indigenti”, non si è fatta attendere la reazione dell’opposizione di centrosinistra in Consiglio comunale. «Un provvedimento che discrimina anche i morti, coloro che hanno avuto la “colpa” di essere poveri in vita ne pagheranno le conseguenze anche da morti – recita la nota del gruppo consiliare del Partito democratico –. Un provvedimento che si pone in palese dispregio dell’articolo tre della nostra Carta costituzionale, secondo il quale tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. Il provvedimento è anticostituzionale e cercheremo in ogni modo di contrastarlo». Il sindaco non ha voluto commentare, invece, la scelta compiuta dalla sua amministrazione.

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Servizio costoso. Il capitolato d’appalto individuava come modalità unica di sepoltura l’inumazione negli spazi dedicati del cimitero comunale: ma secondo la valutazione della giunta Nizzi tale scelta nasceva dalla necessità di contemperare il diritto ad una dignitosa sepoltura con i principi di economicità ed efficienza nella gestione della spesa pubblica. Economicità che non esisterebbe più, dal momento che il Comune spiega come «siano state incrementate le tariffe per l'inumazione, mentre sono state definite quelle per la cremazione, con l'avvio del nuovo impianto crematorio». La giunta Nizzi ha così quantificato in 492 euro più Iva il costo standard per una cremazione, mentre ammonterebbe a 990 euro più Iva il costo per una inumazione. Un risparmio di quasi 500 euro per le casse comunali: nel corso del periodo 2015-2016 sono state autorizzate dai Servizi sociali del Comune 21 inumazioni ai cittadini indigenti, per un costo complessivo di 8.230 euro.

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La Caritas. A smorzare i toni della polemica e in parte alleggerire le posizioni molto critiche espresse da due parroci di Olbia, don Gianni Sini e don Andrea Raffatellu, è però arrivata l’opinione del direttore della Caritas diocesana, don Antonio Tamponi. «La cremazione oggi, quando non rappresenta un atto massonico, equivale a qualsiasi sepoltura, non mi sento di fare altre valutazioni o esprimere opinioni circa la scelta del Comune – spiega il direttore della Caritas –. Non rappresenta un atto contro la fede e i defunti indigenti possono usufruire di un servizio. Si tratta di un atto di fede, è arrivata anche una pronuncia del Papa a sottolinearlo».

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