La Nuova Sardegna

Olbia

Balascia: la conta dei danni dopo il rogo

di Giampiero Cocco
Balascia: la conta dei danni dopo il rogo

In fiamme duecento ettari di territorio, con ingenti perdite economiche per i proprietari terrieri e gli allevatori della zona

15 agosto 2016
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OSCHIRI. Il rogo di Balascia è stato definitivamente debellato, ieri mattina, con gli ultimi lanci dei Canadair e degli elicotteri del corpo forestale. Le operazioni di bonifica, avviate alle prime luce dell’alba di ieri, sono proseguite con le squadre a terra del corpo forestale e dell’Ente Foreste che hanno spento, ceppo per ceppo, quanto restava ancora acceso dopo il passaggio del devastante incendio che si è sviluppato sabato pomeriggio sull’altipiano di Balascia, alle pendici ovest del Monte Limbara. I dati relativi alle operazioni antincendio e alle superfici attraversate dal fuoco sono state rese note ieri dal direttore dell’ispettorato del corpo forestale e di vigilanza ambientale di Tempio, Giancarlo Muntoni. Dati impressionati, come i 2 milioni e mezo di litri di acqua che sono stati necessari per rifornire, dalle autobotti o dal vicino (per fortuna) lago Coghinas i tre Canadair, del Puma di Fenosu e dei tre elicotteri della basi forestali di Tempio, Anela e Farcana per avere ragione del fonte di fuoco con ben 450 lanci, una impressionante sequenza di bombe d’acqua sganciate sul fronte esteso per oltre tre chilometri lineari, interessando circa duecento ettari di terreni su cui insistono pascolo, macchia mediterranea e alcuni tratti di zone boscate con lecci e sughere. Sfiorata dalle fiamme, invece, l’area di protezione boschiva che confina con la vegetazione a Ovest del Monto Limbara, grazie alla perizia dei lanci di bombe d’acqua e liquido ritardante dei Canadair e degli altri velivoli impegnati nelle operazioni di spegnimento. Il capo della forestale di Tempio, in costante contatto con il centro operativo della prefettura di Sassari e del centro regionale della protezione civile diretto da Graziano Nudda, ha chiuso ieri l’intervento con la trasmissione degli atti all’assessorato all’ambiente regionale e, per la parte penale, alla procura della Repubblica di Tempio che ha aperto una inchiesta sul rogo, di origini certamente dolose, come hanno accertato gli investigatori del corpo forestale. L’inchiesta per individuare il piromane avrebbe già intrapreso una direzione ben precisa, anche se sul punto viene mantenuto un doveroso riserbo istruttorio. L’incendio ha provocato danni ai proprietari terrieri e agli abitanti della piccola frazione di Balascia, che saranno quantificati dai tecnici del comune di Oschiri per il risarcimento dovuto a pubblica calamità.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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