La Nuova Sardegna

Olbia

Novantenne picchiato e rapinato in casa

di Stefania Puorro
Novantenne picchiato e rapinato in casa

Il racconto di Pietro Pittorru: «Per 100 euro mi hanno persino bruciato le braccia con i cerini». Le indagini dei carabinieri

27 luglio 2016
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TELTI. «Mi hanno scaraventato a terra e mi hanno preso a botte. Poi mi hanno legato a una sedia, nel salone, e qui hanno cominciato a spegnermi sulle braccia i cerini. Una tortura continua, un’aggressione senza fine. Volevano i soldi, ma io ho detto loro che nel mio portafogli c’erano solo 100 euro. Li hanno presi, poi hanno rovistato tra la biancheria, cercando altro denaro che non hanno trovato. E a quel punto sono scappati».

Pietro Pittorru, un ex autotrasportatore di 89 anni di Telti, che ha trascorso la sua vita in giro per la Sardegna per motivi di lavoro (ha abitato anche a Sassari per 35 anni) trova la forza di raccontare. Poche ore prima, nella notte tra lunedì a martedì, due banditi (ma lui è convinto che un terzo sia rimasto fuori), lo hanno pestato nella sua casa di via Manzoni, al numero 57, nel pieno centro del paese. E’ finito all’ospedale di Olbia, dove è stato curato e medicato, ma lui è voluto rientrare a casa. E qui, attorno alle 10,30 del mattino di ieri, c’era solo caos. «Hanno fatto un macello, quei malviventi, hanno buttato tutto per terra, ma adesso penso solo a sistemarmi il letto per riposare un po’».

Pietro Pittorru, scapolo, ha sempre vissuto da solo. Da 15 anni è tornato in paese (si è occupato soprattutto del trasporto di formaggi) e vive nella sua casa con giardino a pochi metri dalla piazza. Ma alle due del mattino in giro non c’era nessuno e i rapinatori hanno agito senza problemi. «Hanno usato una grossa pietra per infrangere i vetri di una porta-finestra della camera da letto. Il loro obiettivo era fare rumore- racconta l’anziano - per spingermi fuori. Ci sono riusciti. Mi sono precipitato alla porta d’ingresso e qui mi sono trovato davanti due uomini, sicuramente stranieri, che mi hanno spinto con violenza sul pavimento. Hanno cominciato a picchiarmi, a colpirmi con calci e pugni. Poi mi hanno trascinato nella sala e mi hanno legato a una sedia. Non riuscivo a muovermi, non riuscivo a ribellarmi. E lì sono cominciate anche le torture con i cerini».

I rapinatori-aggressori hanno allora rovistato in ogni stanza, ma dopo essersi resi conto che non c’era niente da portare via, se ne sono andati con 100 euro. Lasciando su quella sedia un anziano sanguinante e dolorante. «Ho impiegato mezz’ora per liberarmi le gambe - aggiunge - e quando mi sono alzato in piedi, sono andato per la strada e ho cominciato a bussare alle porte dei vicini». Pietro Pittorru si è fatto slegare i polsi, poi ha preso la macchina e ha deciso, tutto solo, di raggiungere la caserma dei carabinieri di Monti. Che ha provato a contattare al telefono mentre era in viaggio. Ma la chiamata è stata dirottata alla centrale operativa del reparto territoriale di Olbia che ha invitato Pietro Pittorru a tornare subito a casa. Dove ha trovato ad attenderlo una pattuglia dei carabinieri.

Le indagini sono scattate subito e gli uomini guidati dal tenente colonnello Alberto Cicognani stanno provvedendo a raccogliere le registrazioni degli impianti di sorveglianza della zona. Ma stanno sentendo anche alcune persone cercando di mettere insieme il maggior numero di elementi per risalire ai responsabili. Si seguono, però, tutte le piste possibili per verificare se dietro questa rapina possa esserci anche dell’altro.

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