La Nuova Sardegna

Olbia

Turni per l’irrigazione, aziende in difficoltà

Turni per l’irrigazione, aziende in difficoltà

Il Consorzio di bonifica: «La Regione non ha ancora risposto alle nostre proposte anti emergenza»

24 luglio 2016
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OLBIA. Il rigido calendario delle turnazioni a cui sono sottoposte le aziende agricole e zootecniche galluresi per l’irrigazione dei campi e per l’abbeveraggio degli animali non prevede nessuna deroga. A poco più di due mesi dall’inizio della stagione irrigua, i volumi di acqua presenti all’interno della diga del Liscia sono calati drasticamente.

Il problema della siccità sta investendo tutti i settori dell’economia rurale gallurese e per portare avanti le attività agricole e zootecniche, sempre più aziende sono costrette ad approvvigionarsi dalle autobotti. «Dall’inizio dell’anno denunciamo con continuità lo stato di emergenza che persiste su tutto il territorio gallurese – afferma Marco Marrone, presidente del Consorzio di bonifica della Gallura –. Fin da gennaio era chiaro a tutti che i livelli di acqua raccolti all’interno della diga del Liscia sarebbero stati tra i più bassi di sempre e che la rigida turnazione imposta alle aziende del territorio non potesse essere l’unica strada percorribile. Così, per contrastare il problema della siccità e quindi delle relative turnazioni, abbiamo proposto alla Regione tre diversi interventi. Il primo consiste nel recupero delle acque reflue. Il secondo comporta l’intercettazione dell’acqua del rio Padrongianus a Olbia e l’ultimo prevede l’intercettazione delle acque in località Monte Tova sul fiume Liscia nell’area di Arzachena. Se attuato - questo piano ci consentirebbe di avere nella nostra disponibilità 20 milioni di metri cubi di acqua in più».

Ma alle proposte avanzate dal Consorzio di Bonifica della Gallura non è seguita nessuna risposta da parte delle istituzioni regionali. Un silenzio che preoccupa soprattutto in vista della programmazione necessaria per affrontare al meglio la prossima stagione invernale. «Per evitare che in futuro gli agricoltori e gli allevatori galluresi possano restare senza acqua – conclude Marrone – è necessario creare con urgenza una cabina di regia condivisa per rimodulare il mutuo infrastrutturale della Regione e sfruttare al meglio i fondi comunitari 2014-2020».

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