La Nuova Sardegna

Olbia

Danni alle fontane, 24 ore senz’acqua

di Angelo Mavuli
Danni alle fontane, 24 ore senz’acqua

Atto vandalico a Milizzana, ai piedi del Monte Limbara Nell’area si approvvigionano molti tempiesi e galluresi

12 luglio 2016
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TEMPIO. Ancora problemi per l’approvvigionamento di acqua potabile. Un atto vandalico è stato infatti messo a segno, presumibilmente nella notte fra sabato e domenica, alle Tre Funtani, in località Milizzana, lungo la dorsale della zona industriale che collega la statale 127 Tempio-Olbia con la statale 392 Tempio-Oschiri.

Ignoti hanno divelto, forse a colpi di mazza, due dei tre rubinetti ai quali vanno costantemente ad approvvigionarsi di acqua gli abitanti di Tempio, Nuchis, Calangianus e Luras e di altri centri della Gallura. L’atto ha provocato nel giro di alcune ore lo svuotamento dei serbatoi, che si riempiono per caduta dal sovrastante Monte Limbara, con grande disappunto di quanti, domenica mattina, come tutti i giorni anche di buonora, sono andati a fare provista di acqua potabile.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri, i vigili del fuoco, la polizia locale e l’assessore comunale competente Francesco Quargnenti: non hanno potuto fare altro che prendere atto amaramente dell’inciviltà del gesto e provvedere quindi a otturare provvisoriamente i fori dei due rubinetti onde consentire prima il riempimento dei serbatoi (cosa che ha richiesto diverse ore) e quindi la normale fruizione d’acqua potabile da parte dei cittadini.

In una città già pesantemente oppressa da un’ordinanza sindacale che dal 25 gennaio di quest’anno, su certificazione dell’Asl, ha dichiarato l’acqua non potabile, il gesto è stato pesantemente condannato. «L’azione - ha dichiarato amareggiato Francesco Quargnenti - è un vero e proprio atto di sabotaggio, di inciviltà e di cattiveria nei confronti dei cittadini, costretti a fornirsi di acqua potabile nei negozi o, come nella maggior parte delle famiglie, nelle fontane pubbliche. L’atto ha costretto centinaia di persone, in una giornata peraltro caldissima, a lunghi giri per potersi approvvigionare».

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