La Nuova Sardegna

Olbia

In Gallura un cimitero di navi

Le acque della Gallura custodiscono preziosi tesori. Solo lo scorso maggio è stato ritrovato, al largo di Tavolara, un sommergibile inglese: il P311, affondato dopo aver urtato una mina durante la...

08 luglio 2016
2 MINUTI DI LETTURA





Le acque della Gallura custodiscono preziosi tesori. Solo lo scorso maggio è stato ritrovato, al largo di Tavolara, un sommergibile inglese: il P311, affondato dopo aver urtato una mina durante la Seconda guerra mondiale. Al suo interno ancora i cadaveri dei 71 membri dell'equipaggio. Un ritrovamento che ha fatto il giro del mondo e che porta la firma del sub genovese Massimo Bondone, col supporto dell'Orso diving di Poltu Quatu. Nel 2014 Corrado Azzali con il suo Orso diving ha anche guidato una spedizione che ha riportato alla luce il posamine francese Cassini, affondato nel 1917, ritrovato a 73 metri di profondità al largo dell'isola di Razzoli. Nel 2012 Egidio Trainito, naturalista e collaboratore dell'Area marina di Tavolara, è riuscito a scovare al largo di Molara, a 47 metri di profondità, la motonave Mamma Elvira, colata a picco nel 1950 facendo perdere le sue tracce. Di questo museo sottomarino fa parte anche il Giant Messerschmitt 323, aereo della Luftwaffe, abbattuto nel 1943 dagli inglesi nelle acque dell'isola di Caprera. Riposa invece nell'inarrivabile fondale di 500 metri, al largo di Golfo Aranci, la nave commerciale Tripoli, affondata alla fine della prima guerra mondiale. Nel febbraio 2015 è stata invece la polizia di Stato a fare una straordinaria scoperta: nelle Bocche di Bonifacio il relitto di una nave romana di epoca imperiale. Molti relitti sono oggi meta di esploratori e appassionati di subacquea.

In Primo Piano
L’intervista

Giuseppe Mascia: «Cultura e dialogo con la città, riscriviamo il ruolo di Sassari»

di Giovanni Bua
Le nostre iniziative