La Nuova Sardegna

CALANGIANUS. Questo sabato è in programma la decima “Festa della paranza”, manifestazione promossa dall'associazione “Chissi di la paranza” che 10 anni fa volle proporre un momento di aggregazione particolare per vivacizzare la vita del paese. Pensarono di offrire, in un clima di festa, un bel vassoio di frittura di pesce accompaganto da vini locali e dolci tipici galluresi. Lo slogan era «i prodotti del mare sardo nella cornice del paesaggio collinare». È stata una scommessa vinta, Prima perchè il dinamismo dei promotori ha avuto ragione dei critici, e poichè perché la paranza ha contribuito a creare una mentalità di servizio nei confronti del proprio paese, convincendo soprattutto i giovani a prendere coscienza che basta poco per ravvivare il centro. Un bel contributo nell’ offrire il piatto prelibato della sera a base di pesce, gli amici di Golfo Aranci, maestri nel campo della frittura. Naturalmente i convenuti apprezzano anche i vini locali e i dolci tipici galluresi offerti in vassoi. Chi vuole poi, sin dalla mattinata, può visitare i monumenti, i siti archeologici, in primis la tomba dei giganti di Pascareddha , i sempre più apprezzati e noti Museo del sughero e Museo parrocchiale di arte sacra. Prima di sedersi nelle lunghe tavolate gli ospiti potranno ammirare la sfilata dei gruppiFolk. Apre il corteo la banda Musicale “Michele Columbano”, seguono il gruppo folk “Lu rizzatu” e la “Mascara gaddhuersa”. E poi il Gruppo folk "Tuffudesu” di Osilo e il gruppo “Musici e sbandieratori "San Gantino” di Iglesias. Dalle 21 in piazza del popolo musica dal vivo, latino americano e liscio, con il fisarmonicista Quirico bacciu. Inizia poi la Notte bianca per le vie del centro in cui si potranno apprezzare i prodotti artigianali. «Siamo pronti – dice la presidente Piera Corda – abbiamo fatto il possibile per festeggiare i dieci anni di attività. Un grazie particolare ai volontari che con il loro grande servizio qualificano questa manifestazione». (p.z.)