La Nuova Sardegna

Olbia

Nizzi: «Ho già disposto lo stop al Piano Mancini»

di Giampaolo Meloni
Nizzi: «Ho già disposto lo stop al Piano Mancini»

La prima giornata di lavoro al Comune. Gli auguri dei deputati. Il lavoro per Fi Le priorità: collaborazione con il Qatar e una Regione più attenta alla Gallura

21 giugno 2016
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OLBIA. Ecco a voi l’uomo del fare. Settimo Nizzi ha il pieno possesso del suo nuovo corpo di sindaco. Alle 19.30, mezz’ora dopo la proclamazione ufficiale della sua elezione, ha già messo sottosopra mezzo mondo. Trafelato e scattante rientra da un sopralluogo negli accessi in città della Sassari-Olbia: c’è qualcosa che non va nei lavori, bisogna correggere. Mobilita il vertice nazionale dell’Anas.

Ma non è ancora finita la giornata che era cominciata al mattino (senza soluzione di continuità con la notte bianca dell’elezione) nelle stanze del municipio a disporre (Vade retro, alluvione!) nientemeno che la demolizione delle opere improprie che ostacolano il deflusso delle acque in caso di allagamenti. «Resta fermo il no al Piano Mancini. Abbiamo il nostro progetto alternativo», ribadisce. È l’impegno inderogabile dei suoi primi cento giorni al governo. Senza trascurare, nella sua prima giornata, uno dei leit motiv della campagna elettorale: musica nei locali sino alle due del mattino.

Cambierà la geografia del sistema amministrativo? Che pensa dello spoil sistem?

«Tutti lo fanno senza dirlo. Noi abbiamo fatto l’accordo politico, lo abbiamo detto prima e si farà, come sempre avviene quando cambia l’amministrazione: è normale che negli enti vengano nominate persone della propria parte politica».

Ha denunciato un atteggiamento distaccato della Regione nei confronti della città. Quale sarà ora il suo atteggiamento?

«Ho già chiesto oggi al profesor Morandi, l’assessore regionale del Turismo, di farsi parte attiva per avere un’interlocuzine urgente con il presidente Pigliaru. Mi ha assicurato di parlargliene oggi».

Gli chiederà una Regione più determinata?

Assolutamente. Che sia favorevole, come lo siamo noi, alla soluzione di problematiche che possono essere affrontatecon piccoli atti amministrativi, senza nulla togliere agli altri territori, ma che ci possono dare un aiuto importante alla crescita».

Avrà anche un interlocutore importante come il Qatar: quale sarà l’atteggiamento del sindaco Nizzi?

«Di assoluta volontà a trovare ogni possibile soluzione per risolvere innanzitutto il problema Meridiana, il Comune deve essere attore e facilitatore nei rapporti tra l’imprenditore e Meridiana».

Poi?

«Disponibili a un ipotetico sviluppo imprenditoriale».

Il Mater?

«Ancor più favorevoli a ogni possibile sviluppodell’ospedale. Insomma, il Qatar è uno degli interlocutori principali»

Su quale aspetto il sindaco Nizzi urlerebbe sino a perdere il fiato per difenderlo?

«La mancata approvazione degli strumenti di programmazione territoriale che reputiamo siano necessari».

Ossia?

«Acqua, strade, infrastrutture, ferrovie: senza quella programmazione facilitata dalla Regione non possiamo avere sviluppo»

Lei parla per il territorio, non solo per la città.

«Olbia non può più essere autonoma, isolata, è, come sempre è stato, capofila, inter pares di un territorio tra i più importanti della Sardegna».

Due temi da affrontare subito.

«Abbiamo seri problemi in città. Domani incontrerò l’azienda che ha in mano il contratto della pubblica illuminazione, così la De Vizia (raccolta rifiuti urbani): non si può non dire che bisogna apportare modifiche, in qualche caso sostanziali al servizio. Per cui ritengo che in breve riusciremo a fare molto di quello che i cittadini si aspettano».

Che effetto fa essere il sindaco di mezza città?

«Farò il sindaco, non solo dei 13mila circa che hanno votato per me o degli altri 12mila che hanno votato per Careddu, ma soprattutto lavorerò per tutte quelle persone che si sono allontanate dalla politica per cattiva amministrazione. Cercherò di riavvicinarle per dimostrare che tante cose si possono fare insieme e grazie alla politica».

Del resto lei è ricordato come il sindaco (dal 1997 al2007) dell’entusiasmo berlusconiano in Sardegna.

«Già, grande entusiasmo».

L’amore per il Cavaliere rimane intatto?

«Sono persona seria. Non che chi cambia casacca non lo sia. Ma quando hai un ideale e corriponde agli ideali di libertà che ci sono in quel partito, se uno sente la politica come servizio alla comunità, è ben felice e orgoglioso, come lo sono io, di appartenere a un partito liberale come Forza Italia. Lavorerò per farlo crescere ancora , non solo a Olbia».

Il sogno della Gallura di qugli anni è confermato?

«Il nostro sogno è quello di una Gallura forte, che cresce: se ci guardiamo intorno la stragrande maggioranza dei sindaci di Gallura è di centrodestra: Olbia, Arzachena, Palau, La Maddalena, Telti, Calangianus, Tempio, Alà e Buddusò».

Ha sentito il Cavaliere?

«Ho parlato con i familiari. Ho ricevuto gli auguri da Brunetta, Gasparri e tanti altri».

Ora si dimetterà dalla Camera.

«Obbligatoriamente. Nel volgere di breve tempo Settimo Nizzi non sarà più parlamentare della Repubblica. Sono sindaco della mia città, orgoglioso di esserlo».

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