La Nuova Sardegna

Olbia

Cadono le accuse: liberi i 5 aggressori

di Marco Bittau
Cadono le accuse: liberi i 5 aggressori

Il gip revoca gli arresti domiciliari al gruppo accusato di una spedizione punitiva nell’abitazione di quattro donne

11 giugno 2016
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OLBIA. L’ordinanza del gip parla chiaro: il racconto delle vittime dell’aggressione presenta molte incongruenze al punto che le stesse persone offese non sembrano attendibili. Basta e avanza per riscrivere daccapo quella che era già passata come una brutale storia da Arancia meccanica. Con questa motivazione il gip del tribunale di Tempio, Elisabetta Carta, ha revocato la misura cautelare degli arresti domiciliari e ha rimesso in libertà i cinque olbiesi accusati di aver aver aggredito il 25 aprile scorso 4 donne nella loro abitazione. Una vera e propria spedizione punitiva per convincerle a liberare l’appartamento in affitto. ne sarebbe scaturito il finimondo con accuse pesantissime (tentato omicidio e violenza sessuale) nei confronti di Giorgio e Cristian Ciaddu (padre e figlio), Andrea Barca, Mirco Zoccheddu e Igor Azara, tutti tra i 24 e i 30 anni, arrestati dai carabinieri su ordine del sostituto procuratore Ginevra Grilletti e custoditi per 15 giorni agli arresti domiciliari.

Questo castello di accuse è però crollato clamorosamente davanti al gip Elisabetta Carta che ha smontato pezzo per pezzo il racconto delle quattro donne. Determinanti le contestazioni mosse dai difensori dei 5 arrestati (gli avvocati Marco Petitta e Maurizio Deiana per Zoccheddu, Angelo Merlini e Cristina Melis per i Ciaddu, Michele Ponsano per Azara, Mario Delitala e Roberta Campesi per Barca). La difesa ha sostenuto e dimostrato le diverse contraddizioni contenute nel racconto delle donne, risultando alla fine poco credibili e per nulla attendibili nella complessiva ricostruzione del grave episodio. Addirittura sarebbe venuta meno persino la sussistenza dell’episodio centrale della presenza dei cinque, quella sera, nell’abitazione delle donne. Alla fine la decisione del gip di revocare la misura cautelare per tutti e cinque gli arrestati, con una distinzione tra Mirco Zoccheddu e Igor Azara (che avevano risposto all’interrogatorio del giudice), liberi ma con l’obbligo di presentarsi ogni giorno nella stazione dei carabinieri di Poltu Quadu, e gli altri tre (che nell’interrogatorio si erano avvalsi della facoltà di non rispondere), liberi ma sempre con l’obbligo di presentarsi ogni giorno nella stazione dei carabinieri, però con in più il divieto di avvicinarsi ai luoghi frequentati dalle donne presunte vittime dell’aggressione.

«Il provvedimento del gip ci soddisfa pienamente – hanno commentato gli avvocati difensori Marco Petitta e Maurizio Deiana – non solo perché vengono revocate le misure cautelari, ma anche perché viene messa in discussione l’intero impianto accusatorio. Comunque, anche la difesa ora farà le sue indagini perché bisogna capire perché cinque persone da un giorno all’altro si trovano coinvolte in una storia a loro estrasnea e devono trascorrere quindici giorni agli arresti domiciliari. E pensare che, addirittura, il pubblico ministero a suo tempo aveva persino sollecitato l’applicazione della misura cautelare in carcere.

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