La Nuova Sardegna

Olbia

Incendio nel depuratore, è un attentato

Incendio nel depuratore, è un attentato

Il fuoco è stato appiccato negli uffici dell’impianto di Sa Corroncedda: distrutti gli archivi e danneggiati alcuni macchinari

02 giugno 2016
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OLBIA. Attentato incendiario nel depuratore di Abbanoa, a Sa Corroncedda. Ignoti, la scorsa notte, hanno appiccato il fuoco all'interno dei locali che ospitano gli uffici dell'impianto dopo aver forzato la porta d'ingresso. Non non sono stati danneggiati i macchinari del processo di depurazione, ma i danni sono comunque ingenti: tra i 30 e i 40mila euro. Sull'episodio indagano i carabinieri della stazione di Poltu Quadu che hanno già eseguito i primi accertamenti.

A dare la notizia è stata la stessa Abbanoa: «Molto probabilmente all'interno del locale è stato cosparso del liquido infiammabile - si legge in un documento - . Distrutti gli archivi con la documentazione amministrativa riguardante sia la conduzione dell'impianto sia il registro di carico e scarico dei rifiuti da parte delle ditte autorizzate». Danneggiati anche alcuni macchinari e pezzi di ricambio, gli arredi, le mura, il soffitto e il pavimento.

Abbanoa, dopo l’attentato, parla del mercato nero dei liquami. «Non si esclude nessuna pista: dal semplice atto vandalico al furto. Nel corso degli anni Abbanoa ha subito numerosi raid incendiari che hanno riguardato propri mezzi di autospurgo. Sullo smaltimento dei liquami, infatti, da anni stiamo portando avanti una azione mirata di contrasto all'illegalità andando a controllare i conferimenti di reflui nei depuratori da parte di autospurgo privati. Il volume totale di liquami provenienti da fosse settiche trasportato nei nostri impianti autorizzati della Gallura (Olbia, Golfo Aranci, Arzachena e Budoni) nel corso di un anno è di appena 8mila metri cubi: l'equivalente di quanto produce in un anno un villaggio di appena un centinaio di persone. Una quantità troppo esegua e irrealistica per una realtà come la Gallura fatta di numerose case sparse, spesso in località non raggiunte da reti fognarie. Numerosi indizi - continua Abbanoa - fanno supporre che siano frequenti gli episodi di gestione illegale di reflui da smaltire. Più volte sono giunte segnalazioni di autospurgo sorpresi a sversare liquami in pozzetti fognari. Più numerosii casi di arrivi anomali di liquami presso gli impianti di depurazione che si presume siano riconducibili a carichi svuotati illecitamente».

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