La Nuova Sardegna

Olbia

Povertà estreme a Olbia, un bando da 800mila euro

di Tiziana Simula
Il sindaco con gli altri partecipanti alla conferenza stampa
Il sindaco con gli altri partecipanti alla conferenza stampa

Il Comune ha sottoscritto un accordo con il centro antiviolenza “Prospettiva donna” e con i sindacati

22 maggio 2016
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OLBIA. Ottocentomila euro per contrastare la povertà. È quanto l’amministrazione comunale ha previsto nel bilancio di previsione approvato una decina di giorni fa, per il bando “Azioni di contrasto alla povertà” 2016: risorse che verranno destinate ai bisognosi attraverso le linee di intervento 1, 2, 3, sottoforma di retribuzione per una prestazione lavorativa. Non un contributo economico fine a se stesso, dunque. Ma legato alla partecipazione attiva al mondo lavorativo del cittadino disagiato, così come accade ormai da anni. Lo strumento messo in campo dall’assessorato alle Politiche sociali guidato da Rino Piccinnu e i criteri individuati per l’assegnazione delle risorse, è stato concertato con i sindacati territoriali di Cgil, Cisl e Uil e con il centro antiviolenza “Prospettiva donna” che beneficerà per il secondo anno dell’inserimento lavorativo di cinque donne vittima di violenza. Un grande aiuto non solo sul fronte economico, ma anche su quello dell’inserimento sociale di donne segnate dalla solitudine e dalla sofferenza. La concertazione con le forze sociali viene replicata da anni dal Comune, con l’obiettivo di dare risposte ai bisogni dei cittadini, raccogliendo dal “basso” le esigenze di singoli e famiglie che vivono nel disagio. Il bando. Il bando è pubblicato sul sito del Comune e da domani si potrà cominciare a presentare le domande. «È stato stilato sulla base delle risorse in bilancio, ma è aperto: nel caso in cui l’amministrazione, nel corso dell’anno, destinasse ulteriori risorse per le azioni di contrasto alla povertà, l’attuale numero dei beneficiari dei sussidi sarà incrementato», ha spiegato il sindaco Gianni Giovannelli. Che ha presentato le azioni di contrasto alla povertà, insieme ai rappresentanti dei sindacati, Giancarlo Palanghi (Spi Cgil), Rosario Romeo e Costantina Manca (entrambi dell’Anteas Cisl Gallura), e alla presidente del centro antiviolenza Patrizia Desole. Comune, sindacati e “Prospettiva donna” hanno sottoscritto un accordo.

Tre linee di intervento. Può presentare domanda chi ha un reddito (Isee) non superiore ai 5mila euro annui, soglia che sale a 6mila in particolari situazioni di bisogno. La linea 1 prevede 60 beneficiari (32 ore lavorative al mese per 250 euro mensili); la linea 2 (persone con disabilità), 90 beneficiari (200 euro mensili per 10 mesi); la linea 3, servizio civico, prevede 55 beneficiari (600 euro al mese per un anno).

Prospettiva donna. «Abbiamo già sperimentato l’anno scorso l’importanza della concertazione col Comune su questo bando – ha spiegato Patrizia Desole – È un ottimo aiuto per le donne vittime di violenza, molte delle quali, proprio per la loro condizione, non hanno mai lavorato. Attraverso questa azione, possono inserirsi nel mondo lavorativo e acquisire competenze utili per trovare occupazione, così come già avvenuto per cinque donne nel bando precedente. Tutto questo, in piena sicurezza, cosa fondamentale per chi vive situazioni di pericolo».

I sindacati. «Come sindacato abbiamo in mano una mappatura del bisogno, frutto di 17 assemblee con i pensionati di tutta la Gallura», ha spiegato Giancarlo Palanghi. Evidenziando l’importanza della contrattazione sociale avviata col Comune. «Lo abbiamo chiesto a 25 amministrazioni: solo Olbia ha risposto». Altrettanto apprezzamento è stato espresso dagli esponenti della Cisl.

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