La Nuova Sardegna

Olbia

Liscia, scoperto un altro olivastro millenario

di Sebastiano Depperu
L'olivastro millenario scoperto vicino alla diga del Liscia in comune di Sant'Antonio
L'olivastro millenario scoperto vicino alla diga del Liscia in comune di Sant'Antonio

E' in comune di Sant'Antonio, è il terzo presente nell'area della diga

21 maggio 2016
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SANT’ANTONIO DI GALLURA. Nella valle del Liscia c’è un terzo patriarca millenario. Un altro olivastro, un ulivo selvatico, che si aggiunge ai due che si trovano sulla sponda lurese del lago del Liscia. Il terzo esemplare arboreo, censito nei giorni scorsi, si trova in una proprietà privata, in località “Frassu”, nel comune di Sant'Antonio. Sono stati i rappresentanti delle associazioni “Movimento Sardo Pro Territorio” e “Caccia, Pesca, Ambiente”, Alessio Pasella e Mario Mandaresu, a presentare all'amministrazione di Sant’Antonio la scheda dell’albero, già segnalato qualche anno fa all’Ente foreste.

Il "Terzo Patriarca Millenario" è stato scoperto e valorizzato dai rappresentanti delle due associazioni e risulta, per dimensioni, il terzo dopo quello radicato in territorio di Luras a "Santu Baltolu” di Carana (oltre 400mila anni di vita) e all'esemplare che si trova nel territorio di Palau, in località "Stazzareddu".

«Il Grande albero – spiegano Pasella e Mandaresu - è degno di diventare il simbolo di Sant’Antonio e di essere inserito fra quelli che rivestono un importante valore storico e ambientale e quindi concorrere per poter essere inserito fra i monumenti naturali. Il Patriarca, risorsa ambientale importante, aumenterebbe il valore del territorio se adeguatamente valorizzato al fine di renderlo un’attrazione turistica. In primis previo accordo proprietario–Comune. La sua valorizzazione porterebbe un numero considerevole di visitatori nel territorio di Sant’Antonio. In questo contesto si auspica che le proposte di legge in merito agli alberi monumentali della Sardegna ancora oggi rimaste lettera morta a causa dei tempi della politica inconcludente e della burocrazia non prevedano solo l’intervento di tutela fine a se stessa».

E il sindaco Duilio Viti ci crede: «Faremo di tutto per valorizzarlo. Abbiamo accolto l’invito delle due associazioni e siamo andati in loco per contemplare la maestosità dell’albero che abbiamo nel nostro territorio. Di questo ringraziamo i due responsabili. Un grande grazie, inoltre, va alla famiglia Secchi-Pisciottu, nella persona di Antonello Secchi e di Ignazia Pisciottu, per la disponibilità dimostrata nel farci visitare la proprietà».

L'albero presenta una circonferenza di circa 8,70 metri (a un metro trenta da terra), una circonferenza alla base di circa 12 metri, un'altezza 14 metri e un diametro della chioma di 25 metri con un ingombro di circa 450 metri quadri.

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