La Nuova Sardegna

Olbia

  parliamone

Violenza sulle donne, quando il peggior nemico è in casa

di ENRICO GAVIANO
Un'immagine simbolo di violenza sulle donne
Un'immagine simbolo di violenza sulle donne

Tre processi in Gallura su padri, zii e fratelli che abusano giovani congiunte: il ruolo fondamentale dell'Associazione Prospettiva donna 

08 maggio 2016
2 MINUTI DI LETTURA





OLBIA. Tre storie di violenza sulle donne, tre storie avvenute dentro il focolare domestico: padri, zii e fratelli che si accaniscono contro un’adolescente indifesa. Questa settimana vicende simili sono state oggetto di tre articoli, per raccontare processi arrivati a sentenza, o appena iniziati, o che sono slittati ma presto riprenderanno. La storia conclusa con una condanna arriva dalla bassa Gallura: un padre originario dell’est Europa che violenta la figlia minorenne e maltratta la moglie. e che è stato condannato a 8 anni di carcere. A Tempio, invece, si è aperto il procedimento contro due operai, padre e fratello di una ragazza costretta a prostituirsi da quando aveva 14 anni. Un altro processo è slittato riprenderà a giugno, e riguarda un padre e uno zio di una ragazzina costretta a vivere in condizioni disagiate e a subire le turpi attenzioni dei due, che ora sono in carcere. L’orco insomma è spesso, quasi sempre anzi, nascosto fra le mura domestiche, secondo i dati del Centro antiviolenza Prospettiva donna di Olbia, guidato da Patrizia Desole, che si è costituito parte civile in tutti e tre i processi. Papà, zii, fratelli: chi dovrebbe difendere le proprie donne, diventa invece il peggiore aguzzino, Un oggetto da usare a proprio piacimento. La realtà terribile si ripete davanti agli occhi delle operatrici dei centri antiviolenza in Sardegna, in Italia e nel mondo. Uomini che odiano le donne, insomma, un male diffuso in tutto il pianeta.

Il problema, tornando alla Sardegna e alla Gallura, è che la battaglia dura e cruenta che i centri antiviolenza, supportati da servizi sociali e da forze dell’ordine, risulta spesso con le armi spuntate. La Sardegna è in qualche modo all’avanguardia in Italia perché concede dei contributi puntualmente rendicontati. Ma questi soldi sono purtroppo pochi, e arrivano spesso in ritardo per problemi legati alla burocrazia e alla lotta che quotidianamente l’amministrazione regionale deve fare per suddividere le risorse a disposizione. La strada per ridurre il dramma della violenza sulle donne può essere fatta solo partendo da una scuola in cui si insegni finalmente la parità di genere e, dall’altra, rendendo più forti e autonomi i centri antiviolenza.

In Primo Piano
Trasporti

Numeri in crescita nel 2023 per gli aeroporti di Olbia e Cagliari, in calo Alghero

Le nostre iniziative