La Nuova Sardegna

Olbia

Nuovi campi da golf per far ripartire l’industria turistica

di Giandomenico Mele
Nuovi campi da golf per far ripartire l’industria turistica

Presentata in Regione la proposta di legge dei Riformatori Cossa, Crisponi e Pileri assicurano: una grande opportunità

03 aprile 2016
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OLBIA. Mazze e palline nella sacca e a passo di carica. I Riformatori continuano a sellare il loro cavallo di battaglia che corre sul green, con una proposta di legge per sostenere la nascita di campi da golf in Sardegna. Ieri a Olbia è scesa in forze la delegazione dei Riformatori sardi, capeggiata dal coordinatore regionale, Michele Cossa e da quello provinciale, Giovanni Pileri. Ma soprattutto i due relatori della proposta, ex assessori regionali al Turismo con giunte di centrodestra: Luigi Crisponi e Roberto Frongia.

La proposta di legge, che ricalca l'iniziativa legislativa azzerata dall'ultima legge regionale sul Piano casa, prevede quattro poli golfistici in Sardegna, ciascuno con almeno 3 campi da golf dotati di 27 buche ciascuno e di caratteristiche tecniche differenti. Dove già esiste un campo da 18 buche, si consentirà di estenderlo a 27 con una procedura amministrativa semplificata. Attualmente in Sardegna esistono 4 campi da golf di 18 buche: il Pevero a Porto Cervo, Is Arenas a Narbolia; Is Molas a Pula e il Tanka golf club a Villasimius. L'idea è quella dei quattro poli golfistici che farebbero sistema intorno al Pevero "ingrandito" a 27 buche. Intorno a questo network di campi da golf, la Regione dovrebbe approvare nuove regole urbanistiche: autorizzazioni sui terreni scelti per i nuovi campi da golf che consentano variazioni di destinazioni d'uso per finalità sportive; autorizzazioni per ampliamenti volumetrici, comunque fuori dalla fascia dei 300 metri dal mare, tali da giustificare e rendere sostenibile l'investimento; infine concedere una potenzialità edificatoria aggiuntiva destinata a club house e altri locali di servizio all'operatività dei campi.

L'obiettivo è destagionalizzare. Il turismo golfistico consentirebbe di attrarre i flussi in periodi morti della stagione. «Il turismo incide sul Pil della Sardegna per un misero 8% – attacca Michele Cossa – rimettiamo sul tavolo una nostra proposta di legge e partiamo da Olbia, che è stata con la Gallura il traino economico di tutta la Sardegna: il golf rappresenta una straordinaria opportunità per il turismo sardo». Gli fa eco Giovanni Pileri: «Con una visione demagogica il centrosinistra ha cancellato la nostra legge, ora la riproponiamo per rilanciare un circuito golfistico sul modello del Portogallo». Il mantra è anche quello di intercettare i flussi dei giocatori di golf del nord Europa che il terrortismo sta allontanando dal nord Africa e dalla Turchia. «La Sardegna sta scomparendo dalla cartina geografica delle destinazioni turistiche – spiega Luigi Crisponi – questa proposta di legge è di assoluta attualità, i campi da golf più grandi costruiti negli ultimi 10 anni sono in Nord Africa».

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