La Nuova Sardegna

Olbia

«Con aeroporto e Mater il grande salto della città»

di Giampaolo Meloni

L’assessore commercialista in prima linea nel volontariato accanto agli ultimi «Il passo più importante? Le opere di sicurezza per restituire serenità a tutti»

12 marzo 2016
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OLBIA. «Dopo il dramma delle alluvioni, senza la serenità dei cittadini nella vita quotidiana non ci può essere sviluppo. Ecco perché si deve in primo luogo mettere in sicurezza la città. È l’opera più importante da realizzare». Per Rino Piccinnu è lo snodo per passare da quella uscente alla nuova amministrazione comunale. «La continuità», per l’attuale l’assessore dei Servizi sociali è il collante che permetterà di mandare in porto tanti progetti «avviati e finanziati».

Rottamazione. Nel quintetto delle primarie, Piccinnu è il volto renziano, nel senso che «guardo a un processo unitario». Per dire che il segretario nazionale del Partito democratico «non parla solo di rottamazione, ma anche di eliminazione delle correnti». Riferimenti alle diversità interne locali che l’annullamento formale tra Pd1 e Pd2 non ha del tutto risolto nella sostanza. Dubbi sulla rottamazione? «Affatto, è cosa giusta. Ma bisogna farla veramente. Bisogna stare attenti, chi ne parla rischia di dovere rottamare l’intero carro che guida».

La scelta. Piccinnu ha una propria dimensione politica: «Noi siamo una squadra non una corrente, un gruppo molto numeroso e rappresentativo di tante istanze che hanno scelto di volermi candidare, per la mia praticità nelle scelte. Non abbiamo padroni, lavoriamo tutti fianco a fianco e lo facciamo per Olbia e il benessere dei cittadini che arriverà per effetto delle opere fatte e di quelle che metteremo in campo».

L’esperienza. Lavoro sul campo che inizia nel 1993, con il movimento referendario di Mario Segni, «convinto dai valori di pulizia e legalità che mi accompagnano sempre». Nel 2007 fu il candidato consigliere comunale più votato (oltre 500 voti) per il centrosinistra con il candidato sindaco Degortes. Fu il primo capogruppo del Pd nell’assemblea civica. Ripetè il successo (secondo più votato) con Giovannelli. Quindi assessore.

Il volontariato. Una passione speciale. «È stata la mia condizione prepolitica, insieme al lavoro iniziato all’età di dodici anni sino quasi a al conseguimento della laurea, «dopo anni da cameriere che mi hanno permesso di costruirmi la casa».

Il servizio civico. Il Centro umanitario di via Canova è nato da un’idea di Piccinnu. «C’è sofferenza in città: circa il 20 per cento della popolazione vive in povertà, migliaia di persone senza un euro». Una storia dalla parte degli ultimi. È convinto, e ne ha fatto la sua cifra amministrativa, che «non si deve dare la carità, ma coinvolgere le persone attivamente (sono oltre duecento), restituendo alla comunità il loro aiuto con il servizio civico: con questa formula abbiamo potuto realizzare tante opere».

La scelta. Con questa premessa si è buttato nella corsa per la scelta del candidato sindaco nella Coalizione civica e democratica. «Ho accettato con entusiasmo e senso di responsabilità – spiega –, certo di poter offrire il mio impegno libero dalle strette appartenenze delle correnti di partito». Destinatari di questa missione? «Mi rivolgo ai giovani affinché possano cogliere nuove prospettive di lavoro e di stabilità, agli anziani affinché possano confidare in un' amministrazione attenta e sensibile alla loro condizione, alle donne perché possano cogliere parità di accesso alla vita politica e lavorativa di questa città nel loro ruolo di madri e lavoratrici, mi rivolgo al mondo delle imprese».

Cagliaricentrismo. Capisaldi della proiezione in crescita della città sono il presidio sanitario Mater Olbia e l’aeroporto, infrastruttura in piena evoluzione: «Possono essere il volano per fare tornare Olbia agli splendori del passato». Traiettoria di sviluppo per una «città che è l’unica in crescita, con il Pil più alto, nonostante i tentativi di Cagliari di spogliarla». È una ferita aperta.

Il riutilizzo. La «vitalità» dei cittadini è un punto di forza che alimenta la voglia di farcela e crescere ancora, dice Piccinnu. Non solo. Punta su ingredienti come «caparbietà», «consapevolezza», «progetti a termine», come l’Urban center, di cui è molto orgoglioso, per consentire all’amministrazione che vorrebbe guidare di tagliare i traguardi. Lo snodo è nella «trasformazione» delle infrastrutture. Prima tra tutte la stazione ferroviaria. «Utilizziamo quel che già esiste per realizzare la metropolitana leggera. È un progetto ambizioso, con una rete di superficie, utilizzando la ferrovia esistente, avremo il collegamento dall’ingresso della città sino alla parte più alta di Viale Aldo Moro, passando per Isola bianca, ospedale, aeroporto».

Il confronto. I competitor? «Tutti validi». Io sono un moderato che ha fatto politiche di sinistra: questa mia trasversalità mi darà la possibilità di convincere molti amici, oggi schierati da altre parti. Anche con chi ha fatto una parte del cammino insieme a noi». A chi si riferisce? «Pensando a una mia amministrazione, spero si possa iniziare una interlocuzione con Vanni Sanna, per fare ancora un pezzo di strada insieme». Chi vincerà le primarie? «Sento di potercela fare». Il ballottaggio? «Tra noi e Nizzi».

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