La Nuova Sardegna

Olbia

L’AVVOCATO E LE PRIMARIE: LA POLITICA DELLA CHIAREZZA

di MARCO BITTAU

di MARCO BITTAU Ci sono buoni motivi per considerare la decisione dell’avvocato Jacopo Merlini di partecipare alle elezioni primarie promosse dalla Coalizione civica e democratica come un’operazione...

21 febbraio 2016
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di MARCO BITTAU

Ci sono buoni motivi per considerare la decisione dell’avvocato Jacopo Merlini di partecipare alle elezioni primarie promosse dalla Coalizione civica e democratica come un’operazione di chiarezza e semplificazione politica. Il primo motivo: la scelta di campo, perché si chiamerà anche Coalizione civica ma di centrosinistra stiamo parlando. Il secondo motivo: il giovane professionista olbiese così si libera del peso ingombrante di “candidato annunciato”, al di sopra di qualunque giudizio politico, se non il proprio e quello finale degli elettori. Chiarezza e semplificazione, appunto.

Certo è che la mossa di Jacopo Merlini riapre clamorosamente i giochi nella Coalizione civica e democratica. Soprattutto nel Pd, il partito di maggior peso specifico e consistenza elettorale, appena riappacificato ma sempre appeso al filo di una scelta difficile e dispersiva tra ben quattro candidati in rappresentanza di altrettante anime e correnti di pensiero. Adesso i candidati alle primarie sono sei (Gianni Ricciu, Carlo Careddu, Ivana Russu e Rino Piccinnu del Pd, Renato Azara del Partito dei sardi e Jacopo Merlini di Civicamente). Forse sette, se l’Upc di Antonio Satta deciderà di misurarsi. Sono tanti, troppi. Ci sarà sicuramente una selezione.

Ma c’è anche un altro dato politico che emerge dall’ingresso del candidato Merlini nella Coalizione civica. Cioè si sta affinando l’esperienza di quell’alleanza che cinque anni fa aveva portato di gran carriera all’elezione di Gianni Giovannelli. Hanno fatto altre scelte alcuni partiti e alcuni uomini di spicco (il presidente del consiglio comunale Vanni Sanna e alcuni assessori). In pratica, rispetto a cinque anni fa, la Coalizione civica ha perso l’ala destra e una parte che si potrebbe anche definire centrista, ma sempre con una marcata inclinazione a destra. Insomma, tante liste civiche calano la maschera e ciascuno si schiera dove e con chi dialoga meglio, senza improbabili piatti di fritto misto. Sempre nel nome della chiarezza e della semplificazione. E forse anche della buona politica.

@marcobittau

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