La Nuova Sardegna

Olbia

Nuova Autorità portuale. Putzu: «La sede a Olbia»

di Giampaolo Meloni
Nuova Autorità portuale. Putzu: «La sede a Olbia»

La Camera di commercio dice no all’accorpamento-trasferimento a Cagliari. «Il sistema delle imprese richiede la governance a Olbia per i nostri tre scali»

08 febbraio 2016
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OLBIA. «L’Autorità portuale deve avere una destinazione, il nostro territorio». Non ha dubbi Massimo Putzu, vicepresidente della Camera di commercio del Nord Sardegna che anche su questo fronte conferma la propria missione: «Legare il Sassarese con la Gallura, con obiettivi, progetti e strategie comuni». L’integrazione dei tre porti (Olbia, Golfo Aranci e Porto Torres) nelle competenze della nuova Autorità di sistema portuale di Cagliari non è stata accolta con favore nella rete delle sessantamila imprese che fanno capo all’organismo camerale. Il 40 per cento del totale realizza le proprie attività in Gallura e la cancellazione dell’Autorità portuale ha tolto un altro pezzo al telaio dell’impianto istituzionale che dovrebbe alimentare la crescita. Ora la Camera di commercio prende posizione, per ribadire che i dati pesano sul Nord Sardegna e per dire che l’unità del territorio sarà decisiva per mantenere la Port authority.

«Se le scelte devono essere governate dai numeri, come ci è stato detto per l’area metropolitana e ogni tanto si dice per la continuità territoriale aerea, bene – incalza il vicepresidente Putzu –, allora il concetto vale allo stesso modo oggi in questa materia e lo rivendichiamo: i numeri dicono senza alcun dubbio interpretativo che l’Autorità di sistema portuale deve evere una sua sede a Olbia, perché i porti del Nord Sardegna hanno un’attività decisamente superiore (92%), in primo luogo per quanto riguarda la movimentazione dei passeggeri».

Dati alla mano, Massimo Putzu, imprenditore dei trasporti con attività centrale a Olbia, parla per conoscenza diretta del settore oltreché per la rappresentanza territoriale che esercita attraverso la Camera di commercio. «Quella stessa logica dei numeri che ci ha negato il riconoscimento di ente locale primario, assegna la sede e la governance della Port authority al Nord Sardegna. Non può essere altrimenti – osserva Putzu – se si intende, come noi crediamo, realizzare un decentramento effettivo per rendere più incisiva l’azione». Il ragionamento porta diritti alla Regione. Come prevede il decreto del 20 gennaio, sarà la giunta regionale a indicare la sede dell’Asp, che dovrebbe essere nei porti definiti “core” dall’Unione europea, in questo caso Cagliari. Ma sede e governance potrebbero essere istituiti nell’area di interesse delle infrastrutture portuali. «Sia chiaro – precisa Putzu –, noi parliamo di scelta che deve essere fondata sui numeri, qui non si tratta di opinioni né di attese campanilistiche, tantomeno chiediamo elemosine o compensazioni». Quella della Camera di commercio è qualcosa di più di una richiesta. «Un obiettivo», dice Putzu. «È il sistema delle imprese a chiederlo, perché il nostro territorio lo merita anche in una strategia che punti in maniera organica allo sviluppo di tutte le aree coinvolgendole nei processi decisionali». Per questo il vicepresidente Putzu fa appello all’unità di intenti. «Il nord Sardegna deve essere compatto, mettiamo da parte i battibecchi e guardiamo a questa partita di interesse comune che mi pare stia passando sotto tono, mentre noi i toni li dobbiamo alzare. Il sistema delle imprese è uno dei legami fondamentali del territorio, ne capisce le istanze e sa che l’operatività concreta e comune possono essere punto di forza vincente. Noi diamo l’input, vorremmo che la politica non stesse a guardare».

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