La Nuova Sardegna

Olbia

Un pontile minaccia l’oasi delle nacchere

Un pontile minaccia l’oasi delle nacchere

Gli ambientalisti del Gruppo d’intervento giuridico accusano: l’area è sottoposta a vincoli e tutele

03 febbraio 2016
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OLBIA. Un nuovo pontile galleggiante minaccia il paradiso delle nacchere di mare nel golfo di Cugnana. Così l'associazione ecologista Gruppo d'intervento giuridico onlus ha inoltrato ieri una specifica richiesta di informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti sull'avvenuta autorizzazione con provvedimento conclusivo del procedimento Suap del comune di Olbia del 7 ottobre scorso per la realizzazione di un pontile galleggiante e opere connesse da parte della società “Le alghe” di Giovanni Novigli & C. in località Baia degli Asfodeli. L’associazione ambientalista ha coinvolto nel suo intervento la Regione autonoma della Sardegna (direzioni generali del demanio e della pianificazione urbanistico territoriale, Servizi tutela della natura e valutazione impatti), la Provincia, la Soprintendenza per il Paesaggio, l'Agenzia delle dogane, la Capitaneria di porto e il Comune, mentre è stata informata per opportuna conoscenza la Procura di Tempio.

«I lavori nel pontile sono iniziati di recente – precisa Stefano Deliperi, portavoce del l’associazione – la piccola Baia degli Asfodeli è già interessata da una struttura di servizio alla nautica con pontile e nelle sue acque sono presenti numerosi esemplari di nacchere, tutelate dalla direttiva comunitaria sulla salvaguardia degli habitat naturali. Appartiene al demanio marittimo ed è tutelata con specifico vincolo paesaggistico, nonché con vincolo di conservazione integrale». «In sede di conferenza di servizi – aggiunge Deliperi – non risultano nemmeno convocate le amministrazioni pubbliche competenti in materia doganale, di rispetto dei limiti demaniali e per la posa in mare delle strutture di ancoraggio del pontile, per cui è stata chiesta la revoca o l'annullamento del provvedimento di autorizzazione».

L’associazione Gruppo d'intervento giuridico onlus auspica «una rivalutazione della complessiva situazione basata in primo luogo sul buon senso, in considerazione del fatto che ulteriori strutture nautiche provocherebbero di fatto l'impossibilità di fruizione pubblica della piccola spiaggia».

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