La Nuova Sardegna

Olbia

sÌ allo Studio di compatibilitÀ

A rischio idrogeologico altre aree di Arzachena

A rischio idrogeologico altre aree di Arzachena

ARZACHENA. Si allargano i confini delle zone a rischio idraulico, geologico e geotecnico del territorio. Il Consiglio ha approvato a maggioranza (le minoranze hanno abbandonato l'aula al momento del...

01 dicembre 2015
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ARZACHENA. Si allargano i confini delle zone a rischio idraulico, geologico e geotecnico del territorio. Il Consiglio ha approvato a maggioranza (le minoranze hanno abbandonato l'aula al momento del voto) lo studio di compatibilità. Scattano le misure di salvaguardia, non solo nelle zone già individuate dal Pai e in quelle colpite due anni fa dal ciclone Cleopatra ma anche in altre zone. Lo strumento propedeutico alla stesura del Puc è stato redatto dal pool di professionisti dello studio Criteria di Cagliari.

I confini disegnati sulla mappa orografica classificano come aree a pericolosità idraulica molto elevate (Hi4) quelle del rio San Giovanni, zona Mulinu, rio Bucchilalgu, il rione Fraicu e il rio San Pietro. A queste si aggiungono le zone colpite dalle recenti alluvioni e altre aree minori a Porto Cervo, Liscia di Vacca, Cannigione e Poltu Quatu.

La discussione in aula si protrae per oltre due ore. «Il quadro non è aggiornato – fa notare il consigliere di minoranza Tore Mendula (Arzachena concreta) –. Prima di inserire i vincoli andavano fatti dei sopralluoghi sul campo. Alcune zone colpite dalle inondazioni non ci sono». Spiega il geologo Maurizio Costa: «In questa fase non possiamo né riperimetrare né classificare le aree. Per aggiornare le tavole nella fase finale di studio prima occorre avere un quadro di regole».

Il consigliere Fabio Fresi (Pd) sottolinea: «Nelle simulazioni scientifiche non risultano censiti i canali tombati. Manca una mappatura precisa delle zone artigianali e urbane. Non è chiaro cosa si può o non si può fare per mitigare i rischi». Incalza l'ex vicesindaco Maria Giagoni (gruppo indipendente): «I tecnici hanno ricevuto un incarico di circa 40mila euro, insufficiente per consentire indagini più approfondite. Non è giusto rinviare all'approvazione della variante al Pai la correzione di eventuali errori di approssimazione dei confini perché comporta tempi di attesta di oltre 3 anni».«“Sono previste integrazioni allo studio», taglia corto il sindaco Alberto Ragnedda. (w.b.)

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