La Nuova Sardegna

Olbia

Emergenza idrica, le proposte di Luras

di Sebastiano Depperu
Emergenza idrica, le proposte di Luras

L’assessore Giua: si deve sfruttare la diga sul Pagghjolu, c’è anche la possibilità di far arrivare l’acqua sulle coste

22 novembre 2015
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LURAS. Arriva da Luras una proposta (anzi due) per unire la Gallura a livello di acqua e siccità. E' il vicesindaco di Luras, Piero Giua, a tirare le somme della situazione idrica. Il bacino del Liscia per oltre il 90 per cento è in territorio lurese. «Da oltre tre anni - spiega Giua - non si manifesta un inverno piovoso. La siccità incombe. Più che mai, sul nostro territorio, nonostante le evidenze, i politici della nostra Sardegna, pensano a tutt'altro, piuttosto che risolvere i problemi gravi, come quelli che riguardano la siccità e, quindi, la salute dei suoi cittadini (sanità e ambiente). In diverse riunioni, a livello locale, ricordo che il consigliere comunale di Olbia, Nicola Midulla, anche in presenza dell'assessore regionale Erriu, propose una soluzione per risolvere il problema dell'approvvigionamento idrico, sia per l'alta che per la bassa Gallura, facendo notare che l'allora commissario dell'Enas, Davide Galantuono, e l'ingegner Olargiu, presentarono ai sindaci il progetto di fattibilità per l'adduzione della diga sul Pagghjolu (sul monte Limbara) alle condotte che portano a Tempio e, di lì, a caduta dare l'acqua potabile ai paesi dell'alta Gallura, addirittura fino a Sant'Antonio di Gallura». In questo modo, si fornirebbero circa 4 milioni di metri cubi d'acqua a Tempio e ai paesi del circondario. Per la bassa Gallura, invece, la soluzione sarebbe: «Facendo l'interconnessione tramite una tubazione esistente di un diametro di circa un metro - aggiunge Piero Giua - che parte dalla località Pedra Migliori, arrivando al basso Liscia (nel comune di Palau), si darebbero oltre 1500 litri d'acqua al secondo, dei quali ne potrebbero usufruire i paesi della bassa Gallura».

Poi, il vicesindaco di Luras lancia una stoccata provocatoria: «E' possibile - chiude Giua - che non si tenga conto che, negli ultimi cinquant'anni, la popolazione residente è passata da 50mila a 170mila unità? L'impressione che si ha, inoltre, è quella che si pensi più ai posti di potere che al bene della gente. Inoltre, visto che i terreni del lago sono stati presi a Luras anni fa, non si potrebbe pensare ad uno sconto nelle bollette dell'acqua?»

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